A molti il nome Penske Automotive Group non dirà molto, ma si tratta del secondo gruppo di concessionari automobilistici più grande in America, e tra i più grandi al mondo. Ed ora sbarca in Italia. Il PAG, come è conosciuto alla Borsa di Wall Street, si è unito con la Vanti Group di Andrea Mantellini, concessionario chiaramente italiano, per creare la PAG Italy. Secondo il colosso americano in Italia ci sono “tante opportunità” e l’economia ripartirà. Se lo dice lui.
Il sospetto che ci viene è che sarà un modo per esportare il mercato delle auto americane anche qui da noi (anche se per adesso si parla solo di BMW), mentre sarebbe il caso di fare il contrario visto che qui c’è il problema della sovrapproduzione, ma per l’azienda americana questa joint venture farà bene anche all’Italia.
La joint venture firmata da Penske Automotive Group con Andrea Mantellini e la sua famiglia rappresenta una pietra miliare nella nostra strategia di sviluppo della rete. In una situazione di mercato ed economica complessa, questo accordo è un chiaro segno dell’intenzione di Bmw Group Italia di continuare ad investire nel futuro per essere leader sia in termini di customer satisfaction che nel mercato premium. Siamo felici che un partner importante come Penske Automotive Group abbia deciso di fare un investimento nel nostro Paese, per la prima volta nella sua storia, scegliendo i brand Bmw e Mini
ha dichiarato Franz Jung, presidente e a.d. di BMW Italia. La prima concessionaria nata dalla joint venture aprirà a Milano perché ritenuto uno dei centri di maggiore influenza finanziaria al mondo, ma non è detto che non verranno aperte filiali altrove.
Siamo consapevoli della situazione, ma vediamo tante opportunità. Quando l’economia sarà ripartita è bene farsi trovare pronti scegliendo i marchi giusti. E noi abbiamo trovato un partner forte con cui piantare le radici per iniziare a crescere. La nostra è una strategia locale, ci affidiamo sempre a un partner che conosce il mercato dove arriviamo
afferma Rob Kurnick, presidente di Penske Automotive. Sì, ma la domanda è: quando ripartirà l’economia? Ce lo chiediamo un po’ tutti.
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