Lewis Hamilton: Voto 9. Questo è il pilota che zittisce tutti. Talento, velocità e sicurezza. Non si saprà mai se un probabile duello con Vettel gli avrebbe concesso comunque la vittoria. Lewis il pilota, no il ragazzo con il padre ex manager e l’ex fidanzata pop star, è stato Lewis.
Sebastian Vettel: N.N. I ferraristi ci speravano nel 2010 ed è successo un anno dopo. La sua pole ha messo dietro le velocissime McLaren, la sua partenza è stata buona, ma quella ruota è sinonimo del fatto che ogni tanto la sfortuna può venirti a trovare, meno male per lui che questa è arrivata a campionato vinto.
Fernando Alonso: 8,5. Che partenza, che sorpasso ai danni di Button. I telespettatori posso aver pensato che la gara di Fernando sia stata monotona, ma solo chi ha seguito l’evento con la telemetria può aver capito che lo spagnolo ha corso ai limiti per 55 giri. Fernando è una garanzia, speriamo che finalmente lo ridiventi la Ferrari.
Jenson Button: Voto 7. Quel gap a metà gara dai primi due è sicuramente risalibile ad un problema con il KERS. Button era costantemente più lento di appena un secondo dal suo compagno di squadra, poi improvvisamente è stato veloce ed ha potuto godersi la festa del podio. Duella con i piloti con un’eleganza da vero signore. Il secondo posto in classifica è suo a meno di errori in Brasile.
Mark Webber: Voto 7,5. Sembra che quando la squadra si concentra sull’australiano questo corra più forte. Il terzo posto era fattibile, nonostante l’azzardo delle tre soste. I sorpassi bellissimi e la rimonta con giro veloce da complimenti.
Felipe Massa: Voto 5. Felipe non riesce più a rialzarsi da questo disastro. Errori, distrazioni, poca competitività. E’ la fotocopia di Barrichello alla Ferrari quando si rassegnò della supremazia di Schumacher.
Force India: Voto 7. Complimenti, complimenti, complimenti. Il sesto posto in classifica, quello che farebbe guadagnare 10 milioni di dollari è quasi aggiudicato. Questi ottimi piazzamenti in zona punti scacciano indietro Sauber e Toro Rosso, ma attenti! Una Macumba in Brasile potrebbe ribaltare la situazione.
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