Il tour de force di Sergio Marchionne, amministratore delegato Fiat, continua in America: dopo aver condotto le trattative legate alla presentazione dell’offerta per Opel, Marchionne si è dedicato al capitolo Chrysler senza voler rilasciare alcuna dichiarazione relativa agli sviluppi Opel.
Di certo, vi è l’allungamento dei tempi di attesa inerenti alla decisione del governo tedesco e la candidatura di Fiat e Magna, anche se il percorso pare tutto intricato dopo la richiesta di General Motors di nuovi finanziamenti per 300 milioni di euro. Per Guttemberg, ministro dell’Economia tedesco, si ha ancora la necessità di verifiche.
Lo stesso ha ribadito che tutti e tre i piani presentati meritano dei correttivi e che “restano ancora aperte tante questioni sulla faccenda Opel, la porta è ancora spalancata per altri investitori a farsi avanti”. Il ministro sottolinea che se non si arriva ad un accordo con gli investitori, bisogna “prendere in considerazione altre soluzioni”, fra cui l’insolvenza controllata. Di fronte ad uno scenario ancora tutto da spiegare, potrebbe presentarsi un nuovo intoppo: Bruxelles, infatti, potrebbe vincolare i prestiti ponte alla chiusura o alla vendita di impianti Opel per non danneggiare la concorrenza.