Da un mese a questa parte è in vigore sul nostro territorio la legge sull’omicidio stradale. La pubblicazione è avvenuta in Gazzetta Ufficiale il 24 marzo e quindi è dal 25 marzo dello stesso mese che sono puniti tutti coloro che causano un omicidio con una condotta irregolare del veicolo di cui sono alla guida.
Tante le polemiche ma anche gli applausi legati al periodo in cui è entrata in vigore la legge sull’omicidio stradale, di cui si parla da anni. Si tratta della legge n°41 del 23 marzo 2016, operativa proprio dal venerdì che precede la Pasqua. Proprio in quei giorni, infatti milioni di autoveicoli hanno affollato le strade del nostro Paese.
“Tra ledifficoltà“, spiega il presidente dell’Asaps (Associazione amici della polizia stradale) Giordano Biserni, “c’è l’applicazione delle nuove norme, mentre si è in attesa della circolare esplicativa del Ministero dell’Interno proprio in corrispondenza dell’esodo per il week end di Pasqua”.
Il testo prevede, come ha ricordato anche il Fatto Quotidiano, introduce un nuovo reato nell’ordinamento italiano, un reato che si pone a metà strada tra l’omicidio doloso e quello colposo:
chiunque provochi la morte di una persona in seguito a comportamenti pericolosi alla guida, conducendo un veicolo sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o in stato di ebbrezza, verrà condannato a una pena che va dagli 8 ai 12 anni di reclusione. Che diventano 18 in caso di aggravanti: fuga o omicidio di più persone.
Non è difficile da immaginare che è previsto anche il ritiro della patente, oppure, in base al caso specifico, la revoca del permesso di guida va da un minimo di 5 ad un massimo di 30 anni.