A Londra parte oggi la nuova zona a basse emissioni, per combattere l’inquinamento. La capitale inglese è uno degli esempi virtuosi, già da tempo, nella lotta alle emissioni delle auto, e da oggi rende ancora più stringenti le sue regole.
L’area, che comprende praticamente tutto il centro (zona 1), era già soggetta alla Congestion charge, nata moltissimi anni fa per combattere il traffico, sotto il sindaco Livingstone. Chi voleva entrare in centro, doveva pagare 8 sterline, diventate con il tempo più di 11. Erano esclusi moto e scooters, incentivati in questo modo perché risolvevano di per sé il problema del traffico.
Le nuove regole
Con il tempo, la Congestion charge è diventata una misura contro l’inquinamento, che l’attuale sindaco Sadiq Khan ha reso più stringente. Se prima la zona era attiva fino alle 19, ora è h24, e coinvolge tutti i veicoli, moto comprese, sotto la categoria Euro3. Chi vorrà entrare dovrà pagare 12,50 sterline.
Poi è stata istituita una zona molto più ampia, fino alla zona 4 (praticamente tutta Londra), dove molti vecchi veicoli dovranno pagare 11,50 sterline per circolare. Le moto qui sono comunque escluse.
Ma Londra non si è limitata solo a chiedere un prezzo di ingresso, ma ha anche investito nella città. Il sindaco degli anni 2000, Livingstone, fu infatti protagonista di una rivoluzione dei trasporti. Raddoppiò il prezzo del biglietto (oggi sicuramente tra i più cari d’Europa), ma anche il numero degli autobus.
Migliorò anche il servizio della metropolitana, rendendo l’accesso al centro molto più veloce. E infine limitò al massimo i parcheggi, tanto che anche volendo pagare l’ingresso, per chi se lo può permettere, rimane il grande problema: dove lasciare l’auto in una città senza parcheggi, e dove la parola “doppia fila” non è nemmeno contemplata dal vocabolario?