Senza ombra di dubbio, il nuovo motore 1,2 T-GDi di Hyundai si caratterizza per derivare dalla tecnologia del cosiddetto downsizing: in ogni caso, è quanto proposto dal gruppo coreano per provare a battere la concorrenza delle case costruttrici europee in questo campo.
TECNOLOGIA DOWNSIZING. L’obiettivo di Hyundai, con lo sviluppo del nuovo propulsore 1,2 T-GDi, è quello di mettere a disposizione dei clienti dei propulsori affidabili e, allo stesso tempo, in grado di garantire elevate prestazioni e consumi equilibrati.
Importante anche il dettaglio relativo alle emissioni di anidride carbonica, che vengono limitate grazie alla presenza di una cilindrata più bassa, oltre all’impiego di un’iniezione diretta e, in particolar modo, della sovralimentazione.
Proprio la sovralimentazione rappresenta un importante cavallo di battaglia in casa Hyundai, dal momento che tale sistema tecnologico è già stato utilizzato per la realizzazione del propulsore gemello, ovvero l’1,6 GDI, che è stato sfruttato per garantire un’ottima potenza alla Veloster Turbo.
EMISSIONI SOTTO I 110 G/KM. Del nuovo propulsore sviluppato dal gruppo coreano non si hanno ancora precise informazioni riguardo i dati che fanno riferimento alla potenza espressi in cavalli ed alla coppia massima in Nm, ma per il momento si sa con certezza quali sono le emissione di CO2.
Le emissioni di CO2, infatti, sono state limitate sotto il muro dei 110 grammi di CO2 al chilometro. La casa coreana potrebbe proporre il nuovo propulsore sulle auto i20 e i30, ma anche su diverse vetture della gamma Kia.