Dopo il tragico Gran Premio di Pocono, culminato con la morte di uno spettatore per via del temporale abbattutosi sul circuito della Pennsylvania, si torna nuova a parlare della Nascar e nel caso specifico di AJ Allmendinger ex pilota del team Penske, risultato positivo ad un controllo antidoping il 7 luglio scorso e sospeso a tempo indeterminato dal 24 dello stesso mese.
Il pilota nativo di Los Gatos nello Stato della California, dopo esser stato lasciato anche dal suo team, dopo un mese dallo sfortunato controllo antidoping che al momento ha bloccato la sua carriera, è tornato a far sentire la propria voce attraverso ESPN. Al celebre canale tv americano, l’ormai ex pilota della Penske, ha spiegato come e perché ha assunto lo stimolante che poi lo ha portato alla lunga squalifica che dovrà scontare.
DICHIARAZIONI
Davanti ai microfoni e telecamere della ESPN ed alla presenza del celebre giornalista specializzato in Nascar Marty Smith, il pilota californiano ha dato la sua versione dei fatti. Secondo quanto detto da AJ, la sostanza stimolante che lo ha consegnato alla squalifica si chiama Adderal, sostanza rientrante nella famiglia delle anfetamine, con cui vengono curate patologie come: deficit di attenzione, iperattività e la narcolessia.
Secondo le dichiarazioni del pilota, la pasticca presa in Kentucky durante una serata tra amici, gli è stata offerta da un conoscente vista la grande stanchezza da cui in quella sera era affetto:
Sono arrivato presto in Kentucky per alcuni impegni con gli sponsor e sono uscito con un amico per un paio di giorni, ha dichiarato. Non avevo dormito bene, ad essere sincero non ho dormito bene per tutta la stagione, viste le difficoltà in gara e le aspettative che mi ero prefisso. Ero molto stanco e non avevo energie. Il mio amico aveva con sé un paio i amici, e personalmente facevo fatica a stare sveglio. Cosi uno dei suoi amici mi disse : ho una pillola energetica che prendo per allenarmi’. Non ho pensato che fosse qualcosa di vietato perché ho preso integratori energetici in allenamento, consigliati dal mio allenatore. Purtroppo non ci ho pensato, ed è stato quello il mio grande errore. Non è successo niente di assurdo, ho solo sentito un po’ di energia in più.
Dopo aver spiegato come e quando ha preso la pasticca che lo ha condannato alla squalifica, il discorso è virato su come la terribile notizia si è abbattuta su di lui e sulla sua carriera
La settimana successiva, prima della gara di Daytona, mi hanno comunicato che sono risultato positivo alle anfetamine. Onestamente conosco poco le droghe, non ne ho mai prese, quindi nel momento in cui mi hanno parlato di anfetamine, non sapevo nemmeno cosa fossero. Ho chiesto, ‘E’ una cosa negativa? E’ grave?’ perché quando si tratta di droghe sono come l’80% del mondo, penso a quelle pesanti. Sentire parlare di droghe mi ha sorpreso, ho detto di testarmi ogni giorno, che non ne avevo mai prese. In questi casi la loro prassi è la tolleranza zero e mi hanno sospeso immediatamente. Non ho mai pensato che potesse essere colpa di quella pillola.
PROGETTI FUTURI
Cosi il pilota californiano arriva alle conclusioni che riguardano inevitabilmente i suoi progetti futuri
Adoro essere un pilota, essere in Nascar e soprattutto poter competere ad ogni weekend. Questo è quello che voglio fare, ma prima devo venire a capo del resto della mia vita così che quando potrò tornare a correre io sia una persona migliore e un pilota migliore. Quando tornerò su un’auto da corsa, sarò in grado di rappresentare me stesso in modo migliore. Ho fato degli errori e ne sto pagando il prezzo, ma ho intenzione di lottare. Voglio lottare fino in fondo e ritornare.
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