Si fa un gran parlare di un nuovo solco stilistico, che Mazda vorrebbe tracciare e divulgare, in seguito. Negli anni a venire. Il costruttore nipponico, in sostanza, desidera (e tenterà di farlo) distaccarsi dal anfratto orientale in cui è spesse volte relegata, per ottenere un riconoscimento globale e, in special modo, occidentale. Ciò che si vuole ottenere, ciò che si vuole raggiungere, è lo stesso pregio di fabbricanti di automobili quali Audi, BMW e Mercedes. La concept car Mazda Shinari, svelata nella giornata scorsa durante un incontro con la stampa italiana, anticipa concetti, direzioni, traiettorie, tragitti e velleità del brand di Hiroshima.
La nuova Mazda Shinari è una coupé di grandi dimensioni, con due portiere aggiuntive nella zona posteriore del versante laterale. È questo il modo di colpire al cuore il trio Premium teutonico? Temo proprio di si: il segmento delle berline con il tetto da coupé, crapulone amante di contratti e non ancora perfettamente definito, relativamente recente (sebbene, nel passato, si possano trovare antesignane ignare, come Opel Vectra GTS/GT), sta crescendo a vista d’occhio, repentinamente. Il mercato è disponibile, affabile, bonario, verso queste automobili. Mazda Shinari tiene conto di tutte queste energie economiche.
Ma, il frangente più interessante, ora, è il linguaggio stilistico della concept car Mazda Shinari: sebbene, da alcuni punti di vista, la berlina sembri raffazzonata con dettagli di altre automobili (Fisker Karma e Aston Martin Rapide), se ne possono raccogliere alcuni dettagli, che potrebbero comparire da qui in poi sulle automobili del costruttore nipponico.
La mascherina, posizionata in basso, centrale e importante, è uno degli elementi più prominenti del frontale, che scompare schiacciato dalla forza di questa bocca di geometria pentagonale. I gruppi ottici, sottili davanti così come dietro, sono orizzontali, taglienti, minimalisti, titubanti, quasi soverchiati dall’ingente utilizzo di lamiera. Le forme fluide (che ricordano qualche scorcio Hyundai) sono continue, morbide, ininterrotte, indulgenti e – quasi – sfuggenti. La nuova Mazda Shinari potrebbe anche rimanere un semplice esercizio di stile, ma imprime un diktat più moderno: il tentativo, come anzidetto, è quello di sopraffare i tedeschi. Che tremano: ad Ingolstadt, a Monaco di Baviera e a Stoccarda.
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