La casa automobilistica Mazda l’ha presentato, ufficialmente, al Salone di Francoforte 2011, durante lo scorso settembre: è il nuovo SUV medio CX-5. Apparentemente, un crossover come un altro, con l’unico lusso di un design tutto nuovo e davvero originale. In realtà, il modello nasconde, sotto di sé, un progetto completamente inedito e moderno, che segna l’inizio di un nuovo capitolo per il costruttore asiatico. Mi spiego: sino al 2008, Mazda ha collaborato strettamente con Ford nel costruire i propri veicoli, condividendo componenti e progetti con vetture dell’Ovale Blu. Dopo la rottura consensuale di questa partnership, oggi la casa automobilistica giapponese ha iniziato a concepire con le sole proprie forze i nuovi modelli della gamma Mazda, a partire dal SUV CX-5: il crossover, esposto anche al Motor Show 2011 di Bologna, è stato concepito su un pianale tutto nuovo, costruito pezzo dopo pezzo solo e soltanto dai tecnici di Mazda, senza l’ausilio degli ex-amici americani di Ford.
La piattaforma di Mazda CX-5 non è importante solo perché è la prima ad essere progettata interamente dal brand, ma anche perché viene realizzata utilizzando una nuova tipologia di acciaio, molto più forte e resistente di quello tradizionale e, al contempo, molto più leggero. Il SUV medio Mazda CX-5 è dunque il veicolo scelto per inaugurare una nuova storia firmata Mazda, ma non rimarrà in solitudine a lungo: presto, all’interno della gamma, arriveranno anche le nuove Mazda 3 e Mazda 6, in fase di sviluppo (quest’ultima sarà svelata nel corso del prossimo anno ed è stata anticipata al Salone di Tokyo 2011 della scorsa settimana dalla concept car Mazda Takeri), che condivideranno proprio questo specifico pianale con il crossover.
Una nuova piattaforma ed un nuovo stile (che si chiama KODO e che viene contraddistinto da linee decise e molto fluide) bastano a svecchiare la gamma Mazda? Le novità non sono finite qui: i tecnici della casa automobilistica hanno sviluppato anche una nuova famiglia di componenti (motori, trasmissioni, telai), battezzata SkyActiv e messa al mondo con il compito (delicato) di migliorare i valori di consumo e di emissione di ogni vettura del brand.
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