Mentre aspettiamo di sapere che cosa il Gruppo Daimler deciderà per il futuro di Maybach, una nuova ipotesi sembra gettare buone speranze sulle sorti della casa automobilistica tedesca, tuttora in bilico tra il baratro di una nuova damnatio memoriae e l’olimpo di un successo per tanto cercato e fino ad oggi mai ottenuto. Facciamo luce sulla questione? Facciamola.
Sono tre i possibili scenari che potrebbero diventare realtà: la società tedesca non ha fatto mistero che sta cercando le strade praticabili per dipanare le problematiche legate all’insuccesso di Maybach. La soluzione più drastica: concludere così l’esperienza della casa automobilistica nel Secondo Millennio, senza grandi trofei da sollevare in aria (l’azienda è stata riesumata nel 2002 da Daimler). La soluzione più intrigante: il costruttore di lusso di Gaydon, Aston Martin, potrebbe lavorare con i tecnici Maybach per dare vita alla nuova generazione della limousine di lusso della propria gamma: i costi verrebbero così spalmati su un bacino d’utenza dai confini più ampi, dato che l’azienda inglese utilizzerebbe l’occasione per dare vita alla prima berlina Premium di segmento F di Lagonda.
La soluzione più pratica: la casa automobilistica Mercedes potrebbe accorpare al proprio listino il nome Maybach, facendolo diventare un sub-brand di lusso, deputato di produrre versioni raffinatissime e molto opulente dei modelli più fastosi della gamma (Mercedes CL, Mercedes Classe S, Mercedes GL), alla stessa stregua di AMG (che però produce vetture sportive, lo ricordiamo).
Quando sarà deciso il da farsi? La società tedesca Daimler annuncerà il futuro di Maybach alla fine del prossimo mese e non più all’inizio di luglio, come precedentemente dichiarato: la situazione sembra dunque più delicata di ciò che dal di fuori si dimostra. Nel frattempo, secondo le indiscrezioni, la casa automobilistica britannica Aston Martin sta preparando una concept car per il Salone di Francoforte 2011, che potrebbe anticipare la nuova limousine Maybach e la prima tre volumi Lagonda moderna.