Nessuno alla Ferrari può fare a meno di incoraggiare Felipe. Il pilota è tornato da un paio di gare, ma a Valencia la sfortuna ha inciso ancora una volta sulla sua prestazione.
I punti sono vitali per la squadra, inaccettabile il quarto posto nella classifica costruttori, sebbene Alonso ha cominciato a prendere le distanze nella classifica più importante in campionato. Luglio è l’ultima chance per Massa, dopodiché la Ferrari dovrà decidere se lasciarlo per un altro anno o se chiamare a corte qualcun altro come Webber disposto a temporeggiare per l’arrivo di Vettel.
PER UNA MANCIATA DI PUNTI – La Ferrari non si aspetta più che Felipe vinca delle gare, ne tanto meno che diventi campione del mondo. Quello è compito che spetta solo ad Alonso, l’incarico del brasiliano è circoscritto nel raccogliere più punti possibili in considerazione del campionato costruttori. Il Presidente Montezemolo a fine Gran Premio d’Europa ha detto:
Mi dispiace molto per Felipe, è stato davvero sfortunato. Stava andando molto bene e sono sicuro che avrebbe portato a casa un buon risultato, se non per tutti i problemi che ha avuto.
Per il lungo periodo Maranello pare aver preso già una scelta. Sebastian Vettel, grazie alla speciale clausola contrattuale che gli permetterebbe di sciogliere in anticipo il suo legame con la Red Bull, sarebbe già stato prenotato dagli italiani per affiancare Fernando Alonso.
Se nel 2014 la Ferrari dovesse avere due campioni del mondo, quale destino per tutti gli altri piloti che girano attorno? Mantenere Massa, più che soldi, farebbe risparmiare tempo e imprevisti che Maranello non desidera, ma il brasiliano deve aggiudicarsi la fiducia di poter arrivare costantemente in zona punti.
Webber veloce, costante, ma soprattutto grande amico di Fernando, sarebbe l’opzione più valida nel caso in cui la Ferrari rinunci definitivamente a Felipe. Per i giovani invece rimane tutto da vedere. Perez, più che al cavallino, che lo ha reputato ancora inesperto, fa gola al Gruppo FIAT. Nonostante sia il brasile il mercato internazionale numero 1 dell’azienda italiana, anche il Messico dal 2011 soprattutto, si è rivelato strategico. Marchionne proprio l’anno scorso ha firmato un accordo che ha permesso la produzione di 100 mila 500 nel paese del centro America e presto l’ad spera di poter esportare la sportiva Alfa Romeo per poi lanciare la sfida nel campo elettrico attraverso Chrysler.
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