Non c’è riposo per la Formula 1 dove la Marussia è ancora in una profonda crisi economica che ha determinato la scelta di due giorni in cui la società andrà all’asta. Uno scossone nel mondo dell’automobilismo che ancora una volta riporta i riflettori sulle disparità delle squadre che hanno preso parte al Circus.
La Marussia ha saltato gli ultimi tre Gran Premi per via del dissesto finanziario che ha colpito la squadra. Ecclestone, senza mezzi termini, ai piccoli team che si lamentavano dei problemi economici che devono affrontare, ha detto che se non sono sani dal punto di vista finanziario, possono benissimo considerarsi fuori dai giochi.
E così è per la Marussia che ha attivato i campanelli d’allarme sulla crisi della Formula 1. Adesso il 16 e 17 dicembre tutti i suoi averi andranno all’asta. Sono in vendita le monoposto, i camion, le attrezzature, la sede, i pezzi di ricambio e i computer della scuderia. Le risorse materiali della Marussia che è fallita, sono state messe all’asta dagli amministratori.
I banditori dell’asta sono della CA Global Partners che agisce per conto degli amministratori della squadra. I dettagli dell’asta sono pubblicati sul sito della FRP advisory. È qui che si prende nota del fatto che le monoposto sono vendute senza motore. I motori, infatti sono stati restituiti alla Ferrari. Purtroppo nonostante l’impegno degli amministratori esterni, la soluzioni al tracollo finanziario della compagnia non è stata trovata e non ci sono più investitori disposti a fare il salto in formula 1.
La Manor, a detta del direttore sportivo della Marussia Graeme Lowdon, è ancora disposta a garantire un futuro alla società in questione ma l’asta sembra azzerare le speranze di sopravvivenza del team che ha chiuso il mondiale in nona posizione per via dei due punti conquistati da Jules Bianchi a Montecarlo.