Dopo una relativa calma esauritasi nell’arco di qualche ora, riesplode il braccio di ferro tra Fiat e Governo sulla questione incentivi. L’esecutivo ha confermato di voler indirizzare gli aiuti economici verso settori diversi da quello dell’auto e Marchionne, intervenendo a un convegno di Confindustria, ha ammonito: «senza gli incentivi, è previsto un calo della domanda sul mercato italiano pari 350.000 auto nel 2010».
Parole chiarissime, che l’AD Fiat “puntella” con una dichiarazione a metà strada fra il politically correct e la frecciatina: «Accettiamo quello che ha detto il ministro Scajola. Ad ogni modo, guardiamo al futuro, andiamo fuori dall’Italia, lavoriamo dappertutto».
Quanto agli stabilimenti Fiat italiani: «A parte Termini Imerese, nessuno stabilimento italiano chiuderà. Ricorreremo alla cassa integrazione, ma questo l’ho già detto».
A quando per avere un po’ di buone notizie, caro Marchionne?