Il piano per l’acquisto di Opel è in esposizione oggi: il governo tedesco ascolterà Sergio Marchionne che ha già annunciato quel che gli toccherà fare. In offerta, non soldi ma asset; l’obiettivo è quello di costruire un trittico Fiat-Opel-Crysler con un potenziale di sei milioni di vetture annue.
Mentre il ministro dello Sviluppo economico italiano Scajola ha chiesto ufficialmente al Lingotto di non chiudere gli stabilimenti italiani, la Merkel dedicherà alla questione una riunione speciale del governo a cui seguirà in serata un incontro dei sottosegretari interessati.
Le offerte per Opel sono almeno tre: oltre quella della Fiat, anche la Magna e la Rhj. Intanto, Marchionne ha incontrato Huber, leader del sindacato dei metalmeccanici tedesco che ha posto all’amministratore delegato della Fiat almeno tre condizioni: devono avere capitale proprio e liquidità, devono mantenere le fabbriche e i posti di lavoro e sostenere gli sviluppi tecnologi. La versione di Marchionne è stata la seguente:
“Non abbiamo discusso di numeri, il vero problema non è quello di Opel: si tratta in realtà di un problema industriale. Quello che possiamo offrire a Opel è molto, soprattutto in previsione di una progettualità che si sviluppi nel tempo. Possiamo offrire numerosi asset che producono liquidità, il che è meglio che offrire contanti”.