“Caro papà, ti ringrazio, ma adesso vorrei iniziare a camminare da solo”. Potrebbe essere stata questa la frase che Lewis Hamilton, campione del mondo nel 2008 con la McLaren, avrebbe detto al padre Anthony che da anni lo segue nel mondo delle corse facendogli da manager. Questa settimana, però, il pilota inglese del team di Woking ha deciso di fare a meno dei servigi del padre. Lo ha confermato il tabloid inglese “The Times”, secondo il quale Lewis avrebbe preso la decisione dopo un lungo periodo di discussioni. Per il pilota della McLaren sarebbe “un passo positivo” per la sua carriera. “Ha fatto un grande lavoro con le sue mani per me, si è praticamente inventato una professione riuscendo a portarmi in Formula 1 e a diventare campione del mondo. Non sarei mai riuscito ad ottenere questi risultati senza di lui” ha dichiarato alla stampa inglese Lewis, in riconoscenza dei sacrifici del padre. “E’ un padre meraviglioso e mi ha sempre sostenuto durante tutta la mia vita. È stato presente sempre sia come padre che come manager. Mi ha guidato nelle passioni e mi ha messo dentro una macchina insegnandomi a guidare” ha proseguito l’inglese che a meno di due settimane dalla gara del Bahrain abbandona la figura forse più importante della sua vita e della sua carriera. Hamilton Sr., infatti, è riuscito a far firmare al figlio un contratto con la McLaren a soli 13 anni e da quel giorno ha impegnato energie e risorse (anche economiche) per coronare il sogno del giovane Lewis: sbarcare in F.1. Sulla decisione probabilmente avrà anche pesato l’ingaggio del pilota inglese che ha firmato per cinque anni a 15 milioni di sterline, mentre Kimi Raikkonen è riuscito addirittura a strapparne 25 alla Ferrari, pur non riuscendo ad ottenere gli stessi risultati (anche se, a onor di cronaca, entrambi vantano in bacheca un mondiale piloti a testa). Adesso Lewis dovrà continuare a vincere senza l’aiuto di Anthony che da questi giorni tornerà a fare il padre a tempo pieno. O a scoprire nuovi talenti in giro per il Mondo.