Ne parla Repubblica.it in questi giorni. Si tratta di un nuovo servizio di trasporto messo in piedi alla stregua di Uberpop ma praticamente impossibile da accusare di concorrenza sleale. Quello che cambia è la modalità di prenotazione del viaggio che rende simile Letzgo a Blablacar.
Il Tribunale di Milano ha detto che Uberpop non rispetta i principi commerciali in vigore in Italia e stabiliti per legge e dopo la protesta e il ricorso dei tassisti, i porporati hanno deciso di mettere fuori legge Uber. Non è passato troppo tempo e già si parla di un servizio analogo Letzgo. Scrive Repubblica:
L’ha fondata alla fine del 2012 Davide Ghezzi, che ne è anche azionista di controllo insieme a un gruppo di soci privati tra cui avvocati e imprenditori. E, in sostanza, a partire da un cellulare (attraverso una cosiddetta “app”), consente di mettere in contatto chi vuole raggiungere una destinazione in città con chi è a bordo della sua macchina e ha voglia di dargli un passaggio.
Una sorta di autostop in chiave moderna. O, come va di moda chiamarlo oggi, di “carpooling“, servizio di condivisione del viaggio in auto che al momento trova in Blablacar la principale esponente. Ma se con quest’ultima è il guidatore, detto driver, a stabilire da dove vuole partire e dove vuole arrivare, con Letzgo lo decide il passeggero. Inoltre, fa notare Ghezzi, “noi abbiamo un focus sulla città e quindi su percorsi più brevi”. Il progetto è partito da Milano, dove la società ha sede legale (quella di Uber è in Olanda), per poi sbarcare a Torino, mentre ora è al debutto a Genova e a Trento.