La nuova tecnologia elettrica entra a far parte anche del mondo dei motori della Nissan, che sforna un gioiellino, la Leaf, basata sullo sviluppo delle emissioni a zero.
L’auto è stata presentata dal presidente-direttore generale della Nissan e del suo alleato francese Renault, Carlos Ghosn, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede sociale del gruppo giapponese a Yokohama, nella periferia sud-est di Tokyo.
Costruita in medie dimensioni, con motore a scoppio, è equipaggiata con batterie al litio in grado di sviluppare una velocità massima di 140 chilometri orari e di percorrere fino a 160 chilometri senza ricarica. Il pieno, o se volete la ricarica della batteria può essere utilizzata ogni mezz’ora.
Il tutto attraverso uno speciale caricatore ad alta velocità, mentre utilizzando la normale presa casalinga saranno necessarie 8 o 16 ore a seconda che la tensione sia da 100 o 200 volt.
La nuova vettura entrerà in vigore l’anno prossimo, e rappresenterà una nuova era nell’industria automobilistica. Le auto elettriche non hanno finora avuto un grande successo di mercato, soprattutto per via dell’alto costo e delle performance non paragonabili ad auto a benzina o gasolio. La casa automobilistica non ha ufficializzato il prezzo della Leaf, ma l’auto costerà quasi quanto altre vetture della stessa fascia.
di certo molto interessante…
però al solito si presenta il classico problema:
“brucio per produrre energia”
ora stiamo spostando questo problema dalle città alle grandi reti di produzione e distribuzione… ci saraà un aumento della energia richiesta! (Che già c’è e senza queste auto)…
Brucieremo e inquineremo non piu in città sotto gli occhi di tutti ma in mare… o in determinati luoghi…
Bisogna saper identificare la maniera piu giusta di ricercare e creare l’energia…
La realtà è che tocca ridimensionare i consumi! Prima… Poi…
Bisogna riflettere su quale sia la migliore strada da attuare per produrre energia per la gran massa e di certo non parliamo di termovalorizzatori (inceneritori), centrali nucleari, centrali a carbone, centrali idroelettriche… etc…
Solo in primis ridimensionando i consumi si può pensare di intraprendere una strada simile…
dimenticavo…
senza considerare il problema della batterie!
Quando saranno esauste? Dove si smaltiranno?
Ci sarà una rete di recupero delle batterie?
Dove e come funzionerà? Sarà efficiente il recupero?
Le aziende lo sosterranno?
…
Finchè è l’economia e non la qualità e lo stile di vita a guidare il mercato… non avremo scampo e continueremo per una strada sbagliata!