Guardando il discorso iridato sembra proprio che per Valentino i giochi siano ormai fatti e scritti, con un titolo che sembra solo da ritirare; sta al dottore scegliere in quale gara e in che modo. Eppure quello Stoner, ma soprattutto quella Ducati, che l’anno precedente la Yamaha faticava a vedere quest’anno hanno vissuto una storia a due volti.
Certo il mondiale parla chiaro ed in effetti è impossibile difendere l’australiano durante le domeniche, specie nelle ultime, dove il nervosismo di avere dietro un pilota della forza di Rossi e la potenza di una moto che somiglia più ad un cavallo selvatico che uno addomesticato hanno fatto il resto.
Se invece andiamo a vedere il sabato si osserva tutto un altro scenario. 7 pole consecutive dal appuntamento di giugno in quel di Catalunya per Stoner, che quando corre “solo” sembra non avere nessun rivale. Per fortuna di Ducati il ragazzo è giovane e con l’esperienza giusta sarà in grado di trasformare il nervosismo della gara in agonismo.