Nel momento in cui un prodotto viene realizzato particolarmente bene, si moltiplicano di conseguenze i tentativi di imitarlo e poco importa se talvolta siano più velati e nascosti e talvolta meno.
E’ il caso, fra gli altri, della Lamborghini Sesto Elemento, un prototipo dai tratti estremamente aggressivi e futuristici, che è stata da poco svelata dal marchio di Sant’Agata Bolognese.
Anche in questo caso, la Lamborghini Sesto Elemento non si è potuta “sottrarre” a fungere da musa ispiratrice per uno studio ed un progetto di design nel lontano Kirghizistan, che ha preso la decisione di sviluppare una sorta di replica di questa supercar.
REALIZZATA CON ROTTAMI METALLICI
Una replica del tutto particolare, però: infatti, la vettura è stata realizzata sfruttando tutta una serie di rottami metallici, ma utilizzando anche delle componenti avanzate da altri veicoli.
Ci sono voluti ben tre mesi di duro lavoro e, come si può facilmente intuire, un budget davvero moto ridotto: questa speciale e curiosa replica della Lamborghini Sesto Elemento, però, è venuta davvero ad esistenza a partire dalla base di una vecchia Volvo, a cui sono stati aggiunti i cerchi in lega di una BMW X5 e degli altri dettagli provenienti da altre vetture.
Questa nuova vettura in replica della Sesto Elemento è stata già chiamata con il nome di Kyrgz Lamborghini e presenta le medesime dimensioni del prototipo reale del marchio bolognese.
BOZZE ORIGINALI TROVATE SUL WEB
Come ha voluto mettere in evidenza anche il direttore artistico dello studio di design che ha realizzato la replica della Lambo Sesto Elemento, il progetto, per portare a termine questa curiosa e strana vettura, ha impiegato le bozze originali delle linee guida progettuali, che sono state trovate sul web.
Al contempo, la reale Lamborghini Sesto Elemento comincia a “scaldare i motori” e ad entrare nella fase di produzione. Infatti, verranno sviluppate venti vetture e la consegna dovrebbe avvenire entro la fine del 2013.
Il prezzo? Ovviamente da capogiro, dal momento che i fortunati venti proprietari dovranno scucire la bellezza di 2 milioni di euro.