La spaventosa crescita del mercato cinese ha costretto i grandi costruttori a fare i conti con una nuova clientela, a cui dedicare le medesime coccole che si sono sempre e soltanto rivolte ai mercati del Vecchio Continente o, in extremis, a quelli dell’America del Nord. Anche per Lamborghini, costruttore di Sant’Agata Bolognese di nicchia e relativamente interessato dalle logiche inumane ed inflessibili dell’industria mondiale, entrato nel consesso di prodotti nelle mani del Gruppo Volkswagen, è giunto il momento di tenere in grande considerazione la clientela della Grande Muraglia.
Che ha mostrato di apprezzare a sufficienza le vetture Lamborghini: nel primo quadrimestre del 2010, il Toro ha venduto in Cina 38 veicoli, con un rialzo del 90% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: è un dato rassicurante, in special modo in un periodo che ha snobbato le vendite, prediligendo il riempimento dei magazzini.
Un trend – quello dell’aumento all’ennesima potenza – che potrebbe portare al superamento del totale di veicoli Lamborghini ordinati durante il 2009, raggiungendo una qualche cifra oltre il centinaio. Nel frattempo, Ferrari ha fatto segnare un rialzo del 50%, vendendo nello stesso periodo 68 veicoli: il distacco fra i due colossi, legati in fil rouge sin dalla nascita e vicini di casa, compatrioti, non è poi così elefantiaco.
Lamborghini, per ingraziarsi gli acquirenti con gli occhi a mandorla, ha presentato otto nuovi veicoli durante il Lamborghini Brand Day, svoltosi all’incirca alla fine del mese scorso: Gallardo LP 550-2, Gallardo LP 550-2 Valentino Balboni, Gallardo LP 570-4 Superleggera, Gallardo 560-4, Gallardo 560-4 Spyder, Murcielago LP 650-4 Roadster, Murcielago 670-4 SuperVeloce e Murcielago LP 670-4 SuperVeloce China Limited Edition (esclusiva rarità cinese, prodotta in soli dieci esemplari).
Lamborghini garantisce una rete dei vendita che può soddisfare la clientela ambiziosa della Cina, seppure ancora in fase di sviluppo e non ancora capillare, con sei concessionarie (a Guangzhou, Shanghai, Beijing, Chengdu, Hangzhou e Hong Kong) e due distributori che sono divenuti operativi a Shenzhen e Xiamen.
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