Con una crisi alle spalle ed un’economia che ancora completamente non assicura meccanismi positivi, è normale che i costruttori automobilistici stiano facendo passi molto calibrati nello sviluppo e nell’investimento. Un esempio calzante, che oggi vi raccontiamo, è quello di Infiniti, il brand motoristico nobile di Nissan, nato nel 1989, che da poco ha deciso di porsi come un’alternativa valida ai Premium tedeschi. La titubanza della casa automobilistica orientale nasce dal fatto da pochi mesi essa si è dotata di una particolare frangia sportiva di veicoli (per ora soltanto due: Infiniti G Coupé e Infiniti G Cabrio), indicati con la sigla IPL (acronimo che racchiude la dicitura Infiniti Performance Line), in chiara emulazione di quanto fatto da Audi, con la famiglia Renn Sport, da BMW, con la divisione M, e da Mercedes, con il comparto AMG. Cioè?
Significa che Infiniti Performance Line G Coupé e Infiniti Performance Line G Cabrio verranno senza dubbio commercializzate. E dunque? Ciò che ancora la casa costruttrice di proprietà di Nissan non ha scelto è il modo in cui questo sub-brand proseguirà la sua carriera automobilistica: la decisione di Infiniti spazia tra diverse possibilità: che IPL rimanga il nome di un allestimento, o giù di lì (come Audi con il pacchetto S-Line, oggi diffuso alla quasi totalità della gamma), che IPL divenga un vero e proprio comparto sportivo, cioè che sia in grado di dare vita anche ad un’automobile sportiva da un foglio bianco (una supercar: come ha fatto AMG, ad esempio, con la coupé Mercedes SLS AMG), con tutti gli investimenti che seguono, oppure che IPL si limiti ad essere una catena di accessori o di componenti, da poter acquistare anche in seguito (BMW, ad esempio, lo fa con la gamma Individual o con il kit Performance).
In sostanza, i manager di Infiniti e di Nissan sono alle prese con la valutazione di un ampio raggio di strade praticabili, anche in relazione al desiderio di affermare più profondamente Infiniti in Europa e di far crescere radici più forti. Ma il concorrente che più di tutti si ha davanti agli occhi è Lexus, supportato dietro le quinte da un colosso automobilistico mondiale come Toyota: la casa nobile giapponese ha già commercializzato la berlina sportiva Lexus IS-F come anche l’allestimento sportivo F-Sport. Ma si è lanciato, il costruttore nipponico, anche nel mondo delle supercar, con Lexus LF-A. Basta, questo, a spingere Infiniti verso la risoluzione in breve tempo?