Ci si chiede se l’incidente di Jules Bianchi a Suzuka fosse inevitabile, ma intanto si apprende che il pilota è stato operato, respira autonomamente ma per sapere le sue condizioni è necessario aspettare che arrivino i genitori in Giappone.
A nove giri dalla fine della gara di Suzuka, dominata da Hamilton, Jules Bianchi, pilota francese della Marussia è uscito fuori strada e la sua macchina è andata a finire contro una gru che era a bordo pista dopo il recupero della macchina di Sutil, pochi giri prima.
Jules Bianchi, nell’impatto, ha riportato un grave trauma cranico. È stato trasferito subito in ospedale e sottoposto a 4 ore d’intervento. Adesso respira autonomamente ma si aspetta che arrivino i genitori in Giappone per dare aggiornamenti. La gara è stata interrotta dopo l’incidente di cui non sono disponibili immagini in moviola. I replay non sono stati mandati in onda anche se si è capito subito che l’impatto era stato disastroso.
Jules Bianchi è stato sfortunato ma il GP giapponese si è disputato in condizioni climatiche difficili (com’era accaduto anche in passato). Secondo gli altri piloti, a livello di acquaplaning, in Giappone, non erano messi male e davvero è stata la sfortuna a metterci lo zampino. Soltanto Felipe Massa sembra contrario ai pareri comuni dei colleghi. Cinque giri prima dello schianto di Bianchi, il brasiliano aveva chiesto al team della squadra di chiedere la sospensione della corsa per la scarsa visibilità.
Il primo ad uscire di pista nel punto dell’incidente di Bianchi, è Adrian Sutil che per la troppa acqua sull’asfalto, slitta con la sua monoposto in curva. Entra in pista un mezzo di rimozione e nel giro successivo l’incidente di Bianchi. Il tutto senza che in pista abbia fatto il suo ingresso la safety car. Sutil è illeso ma Bianchi lotta tra la vita e la morte: ha battuto contro la ruspa, distrutto la scocca e rimediato un trauma cranico.