Incentivi auto elettriche, polemiche da parte dei costruttori

di Redazione 2

Il nuovo decreto sviluppo, varato pochi giorni fa, ha stanziato nuovi fondi per gli eco-incentivi. Ma alle associazioni di categoria non stanno bene perché si aiutano soltanto quelle auto fortemente ecologiche che, per la maggior parte, sono solo elettriche.

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Finché il mercato dell’elettrica fosse maturo, ci poteva anche stare. Ma siccome in Italia si vendono auto elettriche ad un ritmo di 15-20 al mese, forse era il caso di aiutare un comparto un po’ più solido.

E’ questa in sostanza la protesta delle associazioni dei produttori che contestano il fatto che in Italia ci sono “problemi evidenti di competitività sul mercato”, e che stando così la situazione delle elettriche, queste non decolleranno mai. Ovviamente non sono tutti d’accordo su questa previsione, ma è certo che degli incentivi vorrebbero goderne tutti.

A QUANTO AMMONTANO GLI INCENTIVI 2013

incentivi auto ecologicheEd invece questi andranno soltanto alle auto che fanno registrare tassi di emissioni inferiori ai 120 grammi di CO2 per chilometro percorso. In sostanza soltanto le auto più piccole ed efficienti (in particolare a GPL e metano), e tutte le ibride le elettriche. Gli incentivi ammonteranno nel 2013 a 50 milioni, a 45 milioni nel 2014 e altri 45 nel 2015, di cui una bella fetta destinata solo a flotte aziendali. Tradotto significano 5000 euro di bonus per le auto sotto i 50 g/km, 4000 tra 50 e 95  e 2000 per le altre. Tutti incentivi che calano negli anni successivi. Molto meno rispetto agli altri anni, ma la crisi ci fa esultare al solo pensiero che qualche spicciolo ancora ci sia.

Quello che però ci piacerebbe vedere è che venissero incentivate anche le infrastrutture. Le auto elettriche sono belle e convenienti (almeno con gli incentivi, altrimenti costano di più di quelle normali), ma diventano inutili se ci mettono una vita a ricaricarsi. Quando troviamo una colonnina di ricarica. Bisognerebbe fare in modo che queste macchine possano ricaricarsi praticamente in ogni angolo d’Italia per renderle efficaci, altrimenti è inutile stanziare fondi per auto che rimarranno per la maggior parte del tempo in un parcheggio.

Photo Credits | Getty Images

Commenti (2)

  1. In realtà anche le infrastrutture saranno incentivate.
    Allo stesso modo, la mobilitá elettrica richiede scelte forti, a volte poco popolari, si chiama progresso.
    Siamo abituati ad un mondo dipendente dal petrolio e qualsiasi variazione sul tema è indigesta all’inizio…ma poi si fanno quattro conti ed il risparmio economico viene ancora prima della ragione e della ricerca dell’efficienza che spingiamo da anni.

    L’auto elettrica è la seconda vettura all’inizio, quella del “lunedì-venerdì” che ci scorrazza in città con spesa minima e minimi impatto, per milioni di chilometri senza manutenzione.
    Quella vettura che, nella versione a benzina, costa relativamente poco all’inizio ma spaventosamente tanto negli anni! Almeno in città, andiamo in elettrico, se proprio dobbiamo usare l’auto!

    1. Tra l’altro il settore deve ancora nascere, che senso ha insistere sul binario morto delle auto a benzina? Basta! Lasciate circolare nelle città le vetture elettriche, poi piano piano arriveranno in autostrada e percorreranno centinaia di chilometri. Cambiate mentalità, l’auto a scoppio, quella specie di caldaia costosissima, è destinata a lasciarci gradualmente in ragione di mezzi efficienti.@Panno:

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