Se il Parlamento dovesse confermare l’attuale disegno di legge voluto dal Governo (e dubitiamo che qualche sforbiciatina non ci sia), dal prossimo anno chi acquisterà un’auto elettrica potrà ottenere agevolazioni per 5.000 euro. Non male, ma c’è sempre un però.
Anzi, più di uno. Il primo è che nel testo non si specifica che le auto devono essere elettriche, ma parla di auto al di sotto di un certo limite di emissioni di CO2 per chilometro percorso. Tradotto significa che anche le auto che inquinano pochissimo, e cioè le citycar a gasolio, potranno avvalersene.
LO STANZIAMENTO – E qui scatta il secondo “però”. C’è un limite di 70 milioni per gli incentivi. Ciò significa che raggiunto quello non ce ne saranno altri. E se al fondo attingeranno anche le auto non elettriche, sarà servito a poco. Terzo “però”: anche se da noi sembra tanto, l’incentivo di cinquemila euro per le auto elettriche è tra i più bassi d’Europa. Soltanto Francia e Germania hanno lo stesso incentivo, e la Svezia ne ha di meno, sui 500 euro, mentre gli altri tutti di più (persino la Spagna) fino agli inarrivabili 17.500 della Norvegia e ai 20.500 della Danimarca.
Infine il quarto “però” è legato al tempo. Il limite di 70 milioni non è valido solo per il 2013, e poi nel 2014 ne saranno stanziati altri, ma vale per tutto il triennio 2013-2015. Ciò significa che se il boom sperato di auto elettriche dovesse verificarsi, al 2015 potrebbero non avanzare fondi.
Insieme a questi saranno stanziati ulteriori 70 milioni per finanziare un piano infrastrutturale per le colonnine di ricarica ed altri servizi a favore dei proprietari delle auto elettriche dato che proprio la carenza di infrastrutture ha limitato fortemente il nostro Paese. Insomma, le trecento vetture immatricolate nel 2011 sono una vera vergogna e si spera che in questo modo l’Italia possa tenere il passo del resto d’Europa.
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