Quello del GP di Monza sta diventando un vero e proprio caso, se non un giallo all’italiana e in questo forse ha ragione Ecclestone che attribuisce le lungaggini dell’affare alla sola burocrazia tricolore. Di fatto fino ad oggi non si sa che il GP italiano, dopo il 2016, sarà ancora nel calendario del Circus.
Roberto Maroni, qualche mese fa, aveva annunciato con certezza la soluzione della diatriba sul circuito di Monza e aveva detto che a parte qualche piccolo dettaglio, si sapeva già che saremmo tornati a tifare in Lombardia per la F1. Invece anche il 2015 è passato senza un niente di fatto e il tanto acclamato appoggio di Renzi non si è fatto sentire. Si arriva così al coinvolgimento del premier e alla profilazione di un vero affare politico.
Dice allora Ecclestone alla Reuters che lo interroga sul futuro di Monza:
“Una cosa italiana – ha detto il boss della Fom alla Reuters -. Un sacco di conversazioni al momento e non molta azione. Mi hanno detto alcuni mesi fa ‘tutto è risolto, sappiamo esattamente dove siamo e tutto d’accordo, senza drammi’, e ora ho sentito che è diventato un caso molto politico. Dovranno continuare, o no. Possiamo fare nulla al riguardo. Non so cosa succederà – chiude Ecclestone -. È una cosa un po’ italiana al momento. Le uniche persone che possono risolverla sono quelle che sono attualmente coinvolte in Italia. Non c’è alcuna scadenza: possono prendere tutto il tempo che vogliono, a condizione che sia entro la fine di questo mese”.
Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro? Quanto pesa il nostro Paese nell’organizzazione del mondiale di formula 1?
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