Monotonia nel GP Stati Uniti 2013. Dopo una safety car al primo giro per un incidente di Adrian Sutil su Force India che ha impiegato i commissari per quasi 5 giri, la gara non ha riservato grandi sorpreso o grandi sorpassi. Il vincitore, Sebastian Vettel (che novità!) su Red Bull ormai può gareggiare solo contro se stesso.
Il suo compagno di squadra, Mark Webber, che lo affiancava alla partenza, invece, conferma il fatto di non essere il re delle partenze perdendo ancora una volta posizioni al via, ma rimediando un terzo posto alla fine. Tra le due Red Bull, uno strepito Romain Grosjean ormai prima guida della Lotus. Guadagna una posizione rispetto al via Alonso, quinto.
Il recupero di una posizione dello spagnolo, però, non migiora la situazione della Rossa che, con il quarto posto di Lewis Hamilton su Mercedes, vede aumentare a 15 punti il distacco dlla Stella. Il ferrarista si è dovuto guardare le spalle nel finale da Nico Hulkenberg, sesto sulla Sauber, seguito dal padrone di casa (risiede a proprio ad Austin) Sergio Perez, settimo su McLaren. Ottava posizione, e quindi confermata la top ten della qualifica, per Valtteri Bottas sulla Williams. Si fa perdonare il brutto Q2 delle qualifiche di ieri, invece, Nico Rosberg su Mercedes che così aiuta la casa di Stoccarda a mantenere il vantaggio sul cavallino in classifica costruttori. Chiude la top ten Janson Button sull’altra McLaren.
Fuori dalla zona punti (anche questa ormai non è una novità proprio come le vittorie di Vettel) l’altra Ferrari del brasiliano Massa che tra una settimana, nel suo GP di casa in Brasile, chiuderà una annata inconsistente per non dire inutile.
I giochi sono ormai quasi tutti fatti e a São Paulo si dovrà solo capire se sarà la Mercedes o la Ferrari ad aggiudicarsi la seconda posizione in classifica costruttori. Tenendo sotto controllo comunque la Lotus che potrebbe preparare lo scherzetto terzo posto. Tra una settimana sapremo tutto.