Chiamiamola pure “una brutta giornata per la Ferrari”, ma l’espressione è un eufemismo. Fernando Alonso che parte 19esimo e si ritrova con il motore k.o. a meno di un giro dal traguardo, con le conseguente perdita della leadership della classifica iridata è l’immagine di un weekend da dimenticare al più presto. Va leggermente meglio a Felipe Massa che scatta dalla 21esima posizione in griglia e raccoglie 6 punti con il settimo posto in gara che gli consentono di superare il compagno di squadra della Ferrari nella graduatoria mondiale nei tre giorni più bui della Ferrari. Mentre il team di Maranello attende disperatamente la pioggia – che ieri nelle qualifiche aveva rovinato i piani della Ferrari e della McLaren –, la strategia di Massa e Alonso si rileva ancora una volta fallimentare. Partite con le gomme dure per percorrere più giri possibili nella speranza che l’acqua costringa gli avversari (quasi tutti partiti con le gomme morbide) a rientrare ai box per montare gli pneumatici da pioggia, la due F10 arrivano sì a metà gara, ma l’acquazzone pronosticato lascia spazio spazio ad una splendida – e rovente – giornata di sole mandando in fumo i piani della Ferrari. Un po’ come gli azzardi mal risolti.Alonso e Massa non trovano lo scatto alla partenza, mentre Lewis Hamilton con le gomme morbide dal 20esimo posto si ritrova in12esima posizione per poi piazzarsi davanti a Petrov con una manovra al limite del regolamento che richiama l’attenzione dei commissari di gara (zig-zag in rettilineo per difendersi dal russo della Renault). La Ferrari, invece, guida nel traffico e se in Australia le Toro Rosso avevano tenuto dietro Michael Schumacher (che in Malesia è costretto al ritiro per un problema alla gomma posteriore sinistra), a Sepang sono le F10 a lambiccarsi il cervello per trovare una soluzione per superare Buemi e Alguersuari (sorpassati solo grazie al pit-stop). Per la seconda volta in stagione, però, la F.1 offre una gara ricca si sorpassi con Massa che passa Jenson Button che poi diventerà la “bestia nera” di Alonso. Lo spagnolo, infatti, scopre – suo malgrado – che l’attesa della pioggia fino al 37esimo giro è vana: l’acqua non arriva e finalmente a 19 giri dal termine Alonso decide di fermarsi per montare le gomme morbide che si rivelano subito più performanti, tanto che in pochi giri l’asturiano va a prendersi il giro più veloce fermando il crono su 1:37.231. E mentre Massa supera Button al giro numero 44 (dope averlo tallonato per troppi chilometri), Alonso scopre che rimanere dietro alla McLaren del campione del mondo sarebbe stato più redditizio che tentare il sorpasso: lo spagnolo non s’accorge che il motore della sua F10 finisce per diventare incandescente e quando a -1 dal termine azzarda la mossa per piazzarsi davanti all’inglese, il motore Ferrari fa crack e lo costringe al ritiro. Per la cronaca la vittoria finisce a Sebastian Vettel – scattato in testa al via con uno splendido sorpasso ai danni del compagno della Red Bull Mark Webber –, che saluta il gruppo e va a prendersi il primo successo stagionale (il sesto in carriera), mentre l’australiano si accontenta della seconda piazza per la settima doppietta della Red Bull. Nico Rosberg vince ancora la personale sfida con Schumacher, salendo sul gradino più basso del podio, mentre Robert Kubica finisce quarto, dopo il secondo posto di Melbourne. Adesso il mondiale si riapre. Massa conduce con 39 punti, seguito da Alonso e Vettel a quota 37, tallonati da Button e Rosberg a 35.