F1 Bahrain, ucciso manifestante, gara a rischio

La situazione in Bahrain è tutt’altro che calma. Diversamente da come vuol far credere Bernie Ecclestone, questa settimana si sono verificati seri episodi che possono compromettere la sicurezza.

Un ragazzo di 22 anni è stato ucciso, mentre cercava di fotografare alcune proteste e allo stesso tempo le squadre di Formula 1 hanno fatto sapere che è già pronto un piano che permetterebbe loro di ripiegare le macchine dalla Cina verso l’Europa, scavalcando il Bahrain grazie al transito per Dubai. Scontri e proteste sono all’ordine del giorno nel paese del medio oriente e intanto è giunta notizia che i manifestanti faranno di tutto per compromettere il Gran Premio.



IL BAHRAIN NON E’ TRANQUILLO – Le manifestazioni ci sono e non è vero che tutto è sotto controllo. Un ragazzo di 22 anni, mentre cercava di fotografare una manifestazione, è stato ucciso da uomini su una macchina civile senza targa, ma tra i presenti si è sparsa la voce che gli assassini sono appartenenti della polizia locale. La situazione è talmente delicata che la famiglia del ragazzo si è rifiutata di consegnare il corpo alle autorità, in quanto ritiene che il rapporto stilato dalla polizia è diverso dai fatti realmente accaduti.

Un altro strano episodio si è verificato sempre la scorsa settimana, quando un manifestante che ha attaccato la polizia locale, ha indossato una felpa con il logo del Cavallino Rampante della Ferrari, dimostrando che l’evento sportivo non è apprezzato da una parte della popolazione, la quale ha comunicato la volontà di distruggere in ogni modo il week-end motoristico, attraverso manifestazioni dentro e fuori il circuito.
Questa è una situazione diversa da quella raccontata dallo sceicco Abdullah bin Isa al-Khalifa, il quale garantendo la stabilità, aveva pure detto che per la gara non sarà necessario nessun piano straordinario per garantire sicurezza al personale interessato.

SQUADRE ALLERTA – Le squadre non sono ferme. A Shanghai tutti voglio una risposta per dare a loro volta una conferma. Se questa non dovesse sopraggiungere, allora dalla Cina i team sposteranno le loro auto verso l’Europa e il Gran Premio del Bahrain verrebbe annullato. Purtroppo i team sono vincolati da sponsor e partner e non è facile esprimere il loro libero parere. La McLaren ad esempio ha un giudizio compromesso in quanto metà delle sue azioni appartengono a degli azionisti del Bahrain.

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