E’ un peccato che la crisi economica che attraversa l’Europa abbia costretto gli organizzatori del circuito di Valencia a dover optare per l’alternanza con Barcellona a partire dall’anno prossimo.
Questa pista piace molto e regala gare emozionanti. I sorpassi non mancano e il minimo errore viene pagato a caro prezzo. La Ferrari sostiene che non è ancora tempo di parlare di una squadra leader, ma sul pilota nessuno ha dubbi: Alonso attualmente merita di essere in testa nella classifica generale.
FERRARI: PROMOSSA CON LODE AD ALONSO – Dispiaceri per Felipe Massa, ma è doveroso dedicare l’intero week-end a Fernando. A qualifiche concluse, nessuno avrebbe mai scommesso ne al risultato ne alla prestazione. Una partenza da fenomeno, una gara coi sorpassi a coltello tra i denti, che tanto mancava al popolo della rossa. La sorte finalmente ha giocato anche dalla parte dell’Italia e l’impeccabile affidabilità della F2012 ha pagato rispetto alla concorrenza. E’ un campionato lungo, ma Maranello grazie al pilota più forte in Formula 1, gode di una prospettiva molto favorevole in regime campionato.
LOTUS: PROMOSSA – L’unica nota negativa, che riguarda per altro anche la Red Bull, è il motore Renault. Grosjean è stato autore di una bellissima gara. I suoi sorpassi iniziali, a pochi millimetri dal disastro, hanno iniettato una fiducia incredibile verso il francese. Romain poteva vincere la gara se non avesse subito la doppia beffa: la prima dal motore e la seconda da Fernando Alonso nella ripartenza dopo l’ingresso della Safety Car. Meritevole il secondo posto di Raikkonen, anche se il finlandese non è stato audace quanto allo sfortunato collega.
MERCEDES: PROMOSSA GRAZIE A SCHUMY – Se non fosse stato per il podio ottenuto dal sette volte campione del mondo, la Mercedes, nonostante il piazzamento a punti di entrambe le macchine, meritava una storica tirata di orecchie. E’ incomprensibile la strategia utilizzata dai tedeschi. Bene per il finale, che ha visto Schumacher riscattare diverse posizioni, ma quando Rosberg ha accusato i problemi alle gomme, ad appena 3 giri dall’inizio, non è accettabile che gli ingegneri abbiano scelto di ritardare il pit stop di 20 giri. Se non si fosse corso in un circuito dove è difficile sorpassare, sia Michael che Nico avrebbero visto la zona punti col binocolo.
MCLAREN: BOCCIATA – Rimandati team, meccanici e piloti. Button non è ancora riuscito ad alzarsi dalla crisi. Nonostante il pilota sia stato a Woking a spiare i dati del collega non riesce a risolvere i suoi problemi in McLaren, ma riesce tanto meno a ottenere qualche punto con l’ottava posizione. Hamilton è stato una vittima, come sempre del resto. Ancora errori ai box, permettono ad Alonso di sopravanzare l’inglese e vincere una gara che avrebbe potuto avere un altro fine. E’ triste pensare che Lewis perda un titolo iridato per colpa degli errori ai box. Di suo il pilota è autore di un comportamento sciocco. L’incidente con Maldonado è da colpevolizzare al venezuelano, ma i pugni sullo sterzo con il lancio dello stesso è inconcepibile.
RED BULL: PROMOSSA – Il ritiro è la nota dolente da accreditare alla Renault. Se non fosse andata così, la Red Bull avrebbe realizzato una vittoria schiacciante. La nuova RB8 è velocissima, imprendibile, incontrastabile. Permette a Vettel di scappare come una lepre ed accumulare 20 secondi nella prima parte di gara, mentre Webber riesce a rimontare un Gran Premio iniziato dalla diciottesima posizione. Newey ha stravolto la macchina e forse è riuscito a renderla ancora una volta perfetta. A Silverstone la conferma o la smentita.
WILLIAMS: BOCCIATA – Nella penisola iberica le forti temperature permettono alla macchina di diventare competitiva, ma lo spirito caldo non fa bene agl’animi dei due piloti. Troppi errori, che quasi sempre vengono pagati dagl’altri. Senna rovina la gara di Kobayshi, mentre sul finale Maldonado spiaccica la McLaren di Hamilton sul muro, regalando all’inglese una durissima crisi di nervi che si sfoga in una serie di pugni allo sterzo della povera McLaren.
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