Il calendario di Formula Uno potrebbe ridursi a 18 appuntamenti. Il Bahrain è vicinissimo alla cancellazione a causa dei recenti episodi verificati in questi giorni, sintetizzati dalla preoccupante denuncia anonima fatta da un Team Boss, con la quale ha espressamente chiesto di cancellare l’evento nel medio oriente.
Dall’altra parte in Texas la situazione non è delle migliori. Il circuito di Austin è ancora indietro con la tabella di marcia dei lavori e mentre viene a mancare una normale collaborazione tra i promotori del Gran Premio e i governatori locali è giunta notizia che non sono state ancora pagate le tasse alla FOM.
CANCELLAZIONE BAHRAIN- La situazione è sempre più preoccupante. I protagonisti della F1 si stanno spostando in Cina ma è chiaro che l’attenzione è riservata in particolare all’evento del 22 aprile. Questa domenica uno dei Team Boss, chiedendo la massima riservatezza ha confessato le sue paure, svelando i rischi che il personale impiegato dalla squadre attirerebbe andando in Bahrain.
Mi sento molto a disagio nell’andare in Bahrain. Sono sincero, l’unico modo che può assicurare questa gara senza incidenti è di avere un completo blocco militare laggiù. E penso che sarebbe inaccettabile, sia per la Formula Uno che per il Bahrain. Ma io non vedo altra soluzione. Stiamo tutti sperando che la FIA annulli la gara
Intanto Bernie Ecclestone pare abbia mollato la presa, dimostrandosi comprensivo verso le squadre che non desiderano andare a correre nel paese arabo. L’inglese rimane però uno dei più forti sostenitori affinché la Formula 1 rispetta i suoi impegni.
Se le squadre non vogliono andare, allora non possiamo costringerle
NIENTE GP USA- Cancellando gli appuntamenti previsti si arriverebbe così a 19 appuntamenti, ma secondo gli esperti la Formula 1 potrebbe presto abbandonare l’atteso GP degli USA. Il lavori infatti pare non siano a pari passo con i tempi prestabiliti, per non parlare dei gravi problemi di comprensione tra gli organizzatori dell’evento sportivo e le autorità locali. In sostanza i disagi riguardano il debito ancora esistente, pari a circa 18 milioni di dollari nei confronti della FOM.
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