Dopo la doppietta della Ferrari nel Gran Premio del Bahrain, con la vittoria di Fernando Alonso e il secondo posto di Felipe Massa, diamo i voti ai principali protagonisti della gara.
Fernando Alonso: lo spagnolo non poteva sognare un esordio migliore. Terza posizione in griglia di partenza, sorpasso a Massa alla prima curva e poi vittoria in tranquillità dopo che Vettel deve abbandonare la lotta. Alonso come Kimi Raikkonen (primo in Australia all’esordio nel team di Maranello nel 2007), il finlandese che – ironia della sorte – è stato scaricato per fargli spazio in Ferrari, ma meglio addirittura di Michael Schumacher che nel 1996 in Australia era stato costretto a ritirarsi alla prima con il team di Maranello. L’asturiano guida alla perfezione la F10, controllando il compagno di scuderia e mantenendo un ottimo passo di gara che gli permette di sorpassare Vettel quando la Red Bull cede. IMPERIALE. Voto 10.
Felipe Massa: chissà quante volte il brasiliano avrà pensato al ritorno in F.1. Chissà se lo avàr mai immaginato così. L’incidente che lo ha messo k.o. lo scorso luglio (durante le qualifiche del Gran Premio d’Ungheria) è stato pienamente superato, anche se alla partenza in Bahrain non riesce a difendersi dall’attacco di Alonso. Ma Massa è tornato quello di un tempo e se c’era un modo per dimostrarlo, era proprio rimanere incollato allo stratosferico Alonso. RESUSCITATO. Voto 9,5.
Sebastian Vettel: se la sua Red Bull non l’avesse tradito al 34esimo giro, avremmo dovuto raccontare un’altra storia. Invece il tedesco rimane senza spinta proprio quando le Ferrari (con le gomme dure) si rifanno sotto. Il quarto posto è un grande risultato, solo se letto alla luce del problema meccanico della sua Red Bull. Fa quasi tenerezza quando chiede ai box se non possono aiutarlo con un nuovo pit-stop, ma dal muretto gli comunicano che nessuno può fare niente. SFORTUNATO. Voto 8.
Lewis Hamilton: l’inglese dimostra di essere a suo agio nella nuova MP4-25 e in attesa di capire se l’ala posteriore sia realmente regolare (secondo Repubblica.it sarebbe il pilota ad azionare un meccanismo attraverso il ginocchio) si prende un terzo posto d’oro, visto che la McLaren è sempre stata lontanissima dal gruppetto di testa. Perde il confronto con Alonso, ma si rifà con gli interessi sul collega Button. PAZIENTE. Voto 7.
Nico Rosberg: il giovane tedesco della Mercedes GP avrà trascorso l’inverno a sperare che Ross Brawn avesse ancora un asso da giocarsi. Invece il sogno di diventare il nuovo Button svanisce fin dalle qualifiche: la Mercedes GP rimane imbottigliata dietro a Red Bull, Ferrari e McLaren, andando ad occupare quel posto che gli esperti avevano pronosticato per l’ex Brawn GP. La sua gara è senza infamia e senza lode. Ma rimanere davanti a Schumi, assunto per insegnargli a guidare, non ha prezzo. SORPRESA. Voto 6,5.
Michael Schumacher: se tre anni fa fosse arrivato sesto, avremmo gridato allo scandalo. Ma adesso il kaiser non guida più una Ferrari e riuscire a non farsi sorpassare da Button, campione del mondo in carica, dopo aver passato le ultime tre stagioni tra kart e moto, è un grande risultato. Brawn si è affidato a Schumi per sviluppare la macchina e il tedesco sta facendo il suo lavoro, magari in sordina, però sempre con l’entusiasmo dei tempi d’oro. Le premesse per il futuro (fa quasi sorridere parlando di un 41enne) sono molto interessanti. REDIVIVO. Voto 7.
Jenson Button: mentre si susseguivano i giri, tornavano a mente le parole dello scorso anno di Flavio Briatore. L’ex direttore sportivo della Renault aveva definito l’inglese “un paracarro”, ma il trucchetto della Brawn GP (diffusore della discordia) lo aveva incoronato campione del mondo. Adesso che Red Bull e Ferrari partono alla pari, Button deve fare i conti con i suoi limiti: Hamilton gli sta sempre davanti e pure il non più giovane Schumi gli insegna come si guida in F.1. PARACARRO, voto 5.
“Ma Massa è tornato quello di un tempo e se c’era un modo per dimostrarlo, era proprio rimanere incollato allo stratosferico Alonso” ???
Se rimanere incollati vuol dire prendere 12 secondi allora potremmo dire che Bruno Senna era incollato alle Ferrari in qualifica. Be serious please!