Il Gran Premio del Bahrain si tinge di rosso. Fernando Alonso trionfa sulla F10 della Ferrari alla prima uscita ufficiale con il team di Maranello. Meglio addirittura di Michael Schumacher che alla prima gara con la Ferrari in Australia nel 1996 fu costretto a ritirarsi. Se c’era bisogno di dare un segnale forte agli avversari, la scuderia del Cavallino centra l’impresa: l’annus horribilis della F60 sembra lontano anni luce e dopo quasi 7 mesi, la Ferrari torna a conquistare un Gran Premio – l’ultimo trionfo era firmato Kimi Raikkonen, primo nel GP del Belgio il 30 agosto dello scorso anno. E come se non bastasse, il dominio della Ferrari è confermato dalla seconda posizione di Felipe Massa (superato da Alonso alla prima curva) che pare aver dimenticato il terribile incidente della scorsa estate a Budapest: per il team di Maranello è la doppietta numero 80, un risultato che mancava da 1 anno e 9 mesi, ossia da quando il 22 giugno 2008 Massa e Raikkonen trionfarono in Francia. La vittoria della Ferrari è un risultato quasi scontato, visto che la F10 nel pre-stagione aveva impressionato tutti i piloti. Ma a Sakhir sembrava che Sebastian Vettel avrebbe potuto ribaltare il risultato: partito in pole position, il tedesco della Red Bull si è ritrovato a fare i conti con un problema meccanico che lo ha costretto a cedere alla pressione di Alonso e di Massa (al 34esimo giro) e poi pure di Lewis Hamilton (arrivato terzo) che non è riuscito a sfruttare la tanto contestata ala posteriore della McLaren. Con il nuovo regolamento (vietato il rifornimento di carburante durante i pit-stop), il pilota diventa fondamentale e se alla Ferrari mancava ancora qualcosa per tornare davanti a tutti, quell’ingrediente non poteva che essere Alonso, il pilota a lungo cercato da Stefano Domenicali e per il quale a Maranello si sono sbarazzati in fretta e furia di un altro pilota campione del Mondo, Kimi Raikkonen. Lo spagnolo vince mettendo fine al suo lungo digiuno (l’ultimo successo è datato 12 ottobre 2008 in Giappone) cancellando così il fallimento della stagione alla McLaren (quella condizionata anche dalla vicenda della Spy Story) e si candida ufficialmente per il suo terzo titolo mondiale. Delusione per la Mercedes GP: la nuova soluzione aerodinamica studiata da Ross Brawn si rivela poco fortunata e se Nico Rosberg si deve accontentare della quinta posizione, Michael Schumacher torna in F.1 strappando il sesto posto.
Questo l’ordine di arrivo del GP del Bahrain
- F. Alonso, Ferrari 49 giri
- F. Massa, Ferrari +16 sec
- L. Hamilton, McLaren +23,1 sec
- S. Vettel, Red Bull +38,7 sec
- N. Rosberg, Mercedes GP +40,2 sec
- M. Schumacher, Mercedes GP +44,1 sec
- J. Button, McLaren +45,2 sec
- M. Webber Red Bull +46,3 sec
- V. Liuzzi, Force India +53,0 sec
- R. Barrichello, Williams +62,4 sec
- R. Kubica, Renault + 69,0 sec
- A. Sutil, Force India +82,9 sec
- J. Alguersuari, Toro Rosso + 92,6 sec
- N. Hulkenberg, Williams +1 giro
- H. Kovalainen, Lotus +2 giri
- S. Buemi, Toro Rosso +3 giri
- J. Trulli, Lotus, +3 giri
- P. De la Rosa, Sauber ritirato
- B. Senna, Hispania ritirato
- T. Glock, Virgin Racing ritirato
- V. Petrov, Renault ritirato
- K. Kobayashi, Sauber ritirato
- L. Di Grassi, Virgin Racing ritirato
- K. Chandhok, Hispania ritirato