Il team indiano sarà presente questo fine settimana per il Gran Premio nel deserto.
Dopo l’episodio della bomba molotov, che indirettamente ha coinvolto dei membri della squadra mentre si dirigevano nel loro hotel, il vice capo Bob Fernley ha rilasciato un comunicato spiegando che il team non tornerà in Gran Bretagna, come invece ha chiesto uno dei personaggi coinvolti nella strana vicenda. Intanto tra i piloti sembra esser calata una falsa tranquillità e solo l’ex campione del mondo Damon Hill è tornato a puntare il dito contro Ecclestone e Jean Todt.
BOMBE IN BAHRAIN – Chissà che cosa debba succedere per far cambiare idea alla Formula Uno. In Bahrain la situazione è tutt’altro che tranquilla. Una bomba molotv che scoppia per strada non è sicuramente una cosa che accade quotidianamente in città. Eppure i protagonisti hanno così risposto. Ecclestone ha detto
Non sono a conoscenza delle squadre che intendono ritirarsi dalla gara, quindi siamo tutti impazienti di correre in Bahrain
Kimi Raikkonen ha detto che la situazione è tranquilla in Bahrain, mentre Sebastian Vettel ha così scritto:
Penso che non è un grosso problema e sono felice che iniziamo a testare domani, perché ci preoccuperemo della roba che conta davvero. Temperatura delle gomme, auto…
Peter Sauber si è rifiutato di commentare ciò che accade fuori dalla pista ed ha così spiegato la sua scelta:
Mi sento come un ospite, quindi non è educato parlare di chi ci ospita
UNA SITUAZIONE NORMALE – Se tutto fosse tranquillo allora come per ogni Gran Premio ci sarebbero eventi programmati per la sera, incontri con i fan e quant’altro, mentre niente di tutto questo è presente. Solo Damon Hill fino ad ora è stato l’unico ad aver alzato la voce criticando coloro che hanno deciso di continuare con l’impegno previsto come da calendario
Questo lo trovo sconcertante. Sicuramente è possibile condannare gli atti di disumanità senza prendere parte? Pochi hanno il coraggio di dissentire pubblicamente Ecclestone. Forse dovremmo farlo, invece di limitarci a borbottare sotto il nostro respiro per paura di perdere i nostri passi
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