Verstappen ha esordito in F1 a 17 anni appena compiuti nelle prove libere di Suzuka. Quest’anno invece ha partecipato al campionato del mondo e a metà delle gare, ha già collezionato 22 punti, mostrandosi un ragazzo dal carattere deciso.
Il padre di Verstappen ha influito molto sulla formazione del ragazzo, sul bagaglio tecnico maturato sulle poste di kart e in F3. Anche l’esperienza in pista è stata decisiva, e una volta compiuta la transizione dal kart alla monoposto, anche il passaggio in F1 non è stato così impegnativo:
“Passare dal kart alla F3 è qualcosa di unico. Nei kart hai una posizione di guida completamente diversa, freni in modo diverso. Il passaggio dalla F3 alla F1 è minore perché di base fai le stesse cose”.
Verstappen come tutti i giovani piloti, deve fronteggiare alcune difficoltà:
“Riuscire a tirare fuori il massimo in qualifica dalla macchine e gestire le gomme, pensavo mi sarebbe stato più facile comprenderle. È una questione di abitudine, diventa più facile ogni volta. I giovani crescono con i computer, imparano subito il multitasking, e questo aiuta”.
Verstappen ha detto che a volte dà un po’ fastidio non avere una macchina in grado di supportare la sua voglia di primeggiare, ad ogni modo per il momento l’olandese è riuscito a mostrare il suo valore. Poi dichiara che con un motore diverso riuscirebbe senz’altro ad avere la meglio su molti colleghi:
Con un motore Mercedes la Toro Rosso lotterebbe con la Ferrari per l’ultimo posto sul podio.
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