Cosa sta facendo l’azienda britannica Aston Martin? Di fronte a queste immagini, le ipotesi sono soltanto due: la maison di Gaydon ha già preparato un maquillage (leggero, come prassi dell’azienda) per l’ammiraglia della propria gamma, la coupé a quattro porte Rapide, o, della stessa vettura sportiva, sta preparando una nuova declinazione.
Ragionandoci sopra, possiamo escludere (quasi completamente) la prima ipotesi: la nuova Aston Martin Rapide è presente all’interno del listino soltanto dal 2009 e due anni di commercializzazione sono davvero troppo pochi per giustificare la necessità di interventi estetici. Soprattutto per il fatto che il brand ha realizzato una vettura tradizionale, classica, che ha tutte le doti per rimanere attuale anche a lungo andare (guardate le coupé sportive della gamma Aston Martin o le cabriolet raffinate: sono tutte pressoché uguali l’una all’altra, nel passato come nel presente). Inoltre, a mio avviso (ma sarà, forse, soltanto una mia personalissima opinione), mettere mano all’aspetto estetico di Aston Martin Rapide oggi, dopo poco tempo dal debutto, potrebbe significare la svalutazione degli esemplari precedentemente prodotti: non parlo di valore economico (la casa automobilistica di Gaydon non è certo regolata dalle stesse norme commerciali del resto del mercato e non è soggetta ad un eccessivo abbassamento di valore), quanto piuttosto di quello d’immagine. Un cliente che, oggi, spende oltre 180mila euro per una berlina-coupé come Aston Martin Rapide non ha certo voglia di scherzare con il denaro.
Perciò, è probabile che la casa automobilistica stia preparando una nuova versione di Rapide, probabilmente ancora più sportiva: il motore 5,9 litri, dodici cilindri a V, della coupé a quattro porte potrebbe arrivare ad erogare oltre 500 cavalli (oggi ne produce 476), chissà se 517 come Aston Martin Vantage (prodotti dallo stesso propulsore benzina). Le modifiche estetiche che per ora possiamo dare per certe si limitano ai gruppi ottici posteriori ed anteriori di Aston Martin Rapide e ai paraurti anteriore e posteriore.