Pensarci solo qualche settimana fa pareva un azzardo eccessivo, una speranza che rischiava di rimanere inappagata. Invece, la Ferrari e Fernando Alonso sono riusciti, a due gare dal termine, a ribaltare ogni previsione e agguantare il primo posto della classifica piloti grazie al successo dello spagnolo in terra orientale.
Battezzare la Korea con un trionfo di tale importanza era fondamentale, non certo semplice: non solo per la difficoltà di stare al passo con una pista apparsa impreparata (l’asfalto no assorbe l’acqua, innanzitutto) ma anche per la scarsa conoscenza dei piloti stessi rispetto alle caratteristiche di un circuito sul quale era la prima volta per tutti. Alonso ha preso il coraggio e lo ha trasposto sulla monoposto: la grinta non gli è mai mancata, rispetto agli avversari ha messo su quattro ruote anche la maggiore esperienza e la lucidità dei momenti che contano.
Sebastian Vettel, Mark Webber e la Red Bull potrebbero aver buttato via la stagione in un istante: il disastro coreano è un fardello che può essere recuperato. Basterebbe fare il contrario di quanto visto oggi, occorrerebbe tornare a essere lo squadrone (il collettivo) che gli altri possono solo ammirare (è accaduto per buona parte della stagione). Neppure le McLaren sono apparse impeccabili, tutt’altro: Lewis Hamilton, con un errore grossolano, ha buttato via la vittoria (pur restando virtualmente in lotta per l’iridato), Jenson Button non riesce a graffiare.
In uno scenario simile, ci si accontenta anche di un Felipe Massa remissivo, visto che la sufficienza gli frutta il terzo posto (ma non è certo questo, l’aiuto di cui avrà bisogno lo spagnolo nei due gran premi che mancano per concludere la stagione). La gara di Korea, raccontata dagli scatti che catturano in tempo reale emozioni e sensazioni, stati d’animo e episodi chiave è una carrellata che val la pena guaredarsi con attenzione. Anche perchè, stando così le cose, il 2010 rischia di tingersi di rosso vittoria.
Filipo 24 Ottobre 2010 il 19:20
Bravo Alonso!!