Lewis Hamilton su McLaren trionfa in Cina dopo un gran premio di Formula Uno davvero piacevole per quantità di sorpassi e per l’importanza ancor più determinante che stanno assumendo le strategie concordate con i rispettivi team. Le Red Bull, di un meno brillante del solito Sebastian Vettel e uno strepitoso Mark Webber (il quale ha rimontato quindici posizioni) finiscono sul podio. Male le Ferrari, sesta e settima, con il solo Felipe Massa a dare l’impressione di poter ambire a qualcosa di più. Si attendeva Vettel, dunque, invece si vive il dopo Shangai con la convinzione che l’iridato non sia imbattibile. Eppure, per il tedesco la gara non era affatto cominciata nella maniera consona e usuale: il campione del mondo, infatti, scatta male al via e si lascia infilare da entrambe le McLaren; Massa e Alonso conservano alla partenza le posizioni conqiuistate nel corso delle qualifiche e – uno dietro all’altro – si apprestano a marciare sfruttando reciprocamente la scia del compagno.
Nico Rosberg, in quarta posizione, è incuneato tra le due McLaren e le vetture di Maranello. La notizia, semmai, è che nella prima parte di gara si è avuta l’impressione che i due piloti inglesi della McLaren potessero anche riuscire a staccare Vettel e la Red Bull: i primi girano – compresi i piloti del Cavallino – con gli stessi tempi, al decimo giro viene da pensare che la mancanza di distinzione in cronometro da parte di Vettel sia però dovuta al fatto che il tedesco non abbia ancora cominciato a spingere.
Dietro Alonso, sesto, si scatena la lotta tra Di Resta, Sutil, Schumacher e Kobayashi. Webber? Pagate eccessivamente le scelte di scuderia nel corso delle qualifiche, l’australiano – che partiva in diciottesima piazza – è tredicesimo al nono giro. Alla decima tornata di giri inizia la girandola dei pit stop ma entusiasma in maniera evidente la lotta per il quarto posto: Massa è vicinissimo a Rosberg e Alonso tallona il compagno di squadra mentre in testa Vettel riesce a sorpassare Hamilton e punta Button.
Il primo e il secondo si fermano ai box in contemporanea e, al 14esimo giro, il sorpasso del pilota Red Bull su quello McLaren si materializza nel corso della ripartenza: Vettel parte prima dell’inglese. Alla fine della girandola di pit stop, chi pare aver sfruttato al meglio la strategia utilizzata è Rosberg che, fermatosi prima di tutti, si ritrova in testa: alle sue spalle Vettel, Button, Massa, Hamilton, Schumacher, Alonso, Di Resta, Sutil. Ed è anche il primo – Rosberg – a effettuare il secondo pit stop (giro 24) proprio mentre l’inquadratura mostra una Ferrari, quella di Alonso, che pare in difficoltà di gomme. Strategie chiare qualche giro più in là: se per Rosberg i pit stop saranno in tutto tre, sia Vettel che Massa proveranno ad arrivare in fondo con due soste appena.
La provvisoria graduatoria del 41esimo giro – con il pilota Renault già rientrato dal terzo pit stop – delinea in maniera più nitida il finale di gara: guida Vettel che appena dietro ha Massa, Hamilton, Rosberg, Button, Alonso, Schumacher. A undici giri dal termine Webber supera Alonso. A nove giri dal termine, Vettel ha un vantaggio di appena 3 secondi su Hamilton ma è in difficoltà di gomme: a quattrro giri dal termine, Hamilton passa al comando della gara, Vettel è dietro. Come dietro finisce Massa, superato da Button e Rosberg ma anche da uno straripante Webber, risalito in quarta posizione. Così al traguardo: Hamilton, Vettel, Webber, Button, Rosberg, Massa, Alonso, Schumacher, Petrov, Kobayashi
Commenti (1)