Nuova puntata nella telenovela in corso tra Mark Webber e la Red Bull, che non sembra destinata a terminare così presto. Il pilota australiano infatti, tramite un libro pubblicato negli scorsi giorni, ha rivelato al mondo di aver gareggiato negli ultimi quattro GP con una frattura a una spalla e Chris Horner, tenuto all’oscuro di tutto, non l’ha presa benissimo, perché l’intero team non era stato informato dell’incidente.
“Ero piuttosto sicuro che l’infortunio non avrebbe condizionato le mie prestazioni – spiega Webber – per questo non ho detto nulla. Non ne vedevo il bisogno, la spalla non mi ha causato problemi, quindi non sarebbe servito parlarne con qualcuno. Non avrei perso un Gp per niente al mondo, ma se avessi avuto problemi in macchina, naturalmente, lo avrei detto alla squadra. Ma non è stato questo il caso“. Grazie a delle iniezioni di antidolorifico, Webber ha affermato di esser riuscito a guidare senza sentire alcun dolore. Tuttavia, il pilota Red Bull è ricorso alle cure farmacologiche solamente per il GP di Suzuka. “Era la prima volta che dovevo affrontare oltre 50 giri di gara, dopo aver fatto anche la qualifica in mattinata – racconta ancora – quindi ho preferito prendere delle precauzioni mediche“.
Mark ha inoltre voluto precisare che la sua assenza ai test di Abu Dhabi non è affatto dipesa da questo infortunio e smentisce l’intervento chirurgico. “Non riesco a capire da dove sia uscita questa storia – si lamenta – in molti hanno detto che ho saltato i test di Abu Dhabi per farmi operare. La verità però è che non sono mai stato chiamato per fare questo test“. Webber dunque si é messo sulla difensiva: la spalla non c’entra con un finale di stagione non al top e i risultati ottenuti in pista sono solo frutto della ciò che ogni pilota ha saputo esprimere in gara, e di nient’altro.