Il Mondiale di Formula 1 é pronto a tornare protagonista domenica, con il Circus che sbarca in Europa con il Gp di Turchia e il campione del mondo in carica e attuale leader della classifica piloti, Sebastian Vettel, preferisce subito parlare chiaro: il tedesco infatto mette in guardia tutti, ma soprattutto sé stesso, dalla Ferrari. Vettel, con la sua Red Bull, ha sin qui vinto 2 delle prime 3 gare stagionali e guida la classifica iridata. A Istanbul, gli equilibri in pista potrebbero però cambiare visto che tutti i team, nelle ultime 3 settimane libere da impegni, hanno avuto l’opportunità di sviluppare e migliorare le monoposto. In molti, infatti, si attendono la crescita delle Ferrari di Fernando Alonso e di Felipe Massa. “La strada è ancora lunga e tutto può succedere. Fernando Alonso è un esempio valido. Molti lo avevano tagliato fuori, ma è rientrato alla grande e ha quasi vinto il Mondiale. Non bisogna perdere di vista la Ferrari. E non andrebbero sottovalutati nemmeno Mercedes e Renault“, dice Vettel in un’intervista rilasciata all’agenzia Dpa.
Dopo le due vittorie in Australia e a Dubai, il tedesco in Cina si è dovuto accontentare solamente del secondo posto nel Gp di Shanghai, preceduto dalla McLaren-Mercedes di Lewis Hamilton. “Due vittorie e un secondo posto sono un buon inizio – dice -. Ma non possiamo fermarci, dobbiamo continuare a spingere in ogni gara per tenere la concorrenza sotto pressione. La cosa più importante è mantenere un rendimento costante per tutta la stagione“. Nel Mondiale scorso, proprio a Istanbul, Vettel si rese protagonista di un clamoroso incidente con il compagno di squadra, l’australiano Mark Webber. “Non posso cambiare quello che è già successo. Ma posso imparare dal passato“, dice archiviando l’argomento. “Io guardo avanti e penso solo al prossimo impegno. La nostra monoposto è competitiva, ma questo non significa che non dobbiamo fare più nulla. Non possiamo permetterci di rimanere fermi, la concorrenza è forte“. Rispetto ai rivali, fino a questo momento, la Red Bull non sempre ha potuto contare sull’apporto sistematico del Kers, il sistema di recupero dell’energia cinetica che garantisce cavalli supplementari per 6-7 secondi al giro. “Ho già detto diverse volte che il Kers è un vantaggio – spiega il campione del mondo -. Abbiamo avuto qualche problema, ma nella nostra squadra c’è gente in gamba che se ne sta occupando. Non sono preoccupato in vista della prossima gara“.