Il campione del mondo in carica Sebastian Vettel, è pronto a difendere il titolo ed anche perché no, a divertirsi nel mondiale che sta per iniziare. E’ lui stesso a raccontarlo in un’intervista rilasciata a “La Repubblica“.
RAPPORTI OK CON ALONSO – Il primo tema trattato é quello su Fernando Alonso, lo spagnolo della Ferrari a cui proprio il tedesco ha soffiato il titolo iridato nell’ultimo Gp di Abu Dhabi. “Lì non mi fece i complimenti, lo fece a Montecarlo, a dicembre, durante la premiazione ufficiale – spiega il 23enne della Red Bull -. È ovvio che se 4 piloti si contendono il titolo alla fine uno solo festeggia, mentre gli altri sono delusi. Un futuro al fianco di Alonso? Nessun problema, l’importante è che ci sia rispetto reciproco“, spiega Vettel. “Sì, ci sono stati problemi ma ne abbiamo parlato e da quel momento i rapporti sono stati buoni. Due persone diverse possono avere idee diverse e rispettabili. Dal 2013 in Ferrari? Io ho un contratto per il 2011 con la Red Bull, con un’opzione per il 2012. Poi, mai dire mai”. Per Vettel quello che sta per iniziare “sarà di nuovo un campionato combattuto. La Ferrari sarà molto forte, poi McLaren e Mercedes. E forse anche la Renault tornerà ai vertici. Difficile fare un solo nome. Sicuramente le grandi squadre con entrambi i piloti. Perché sono certo che, ad esempio, oltre ad Alonso, anche Massa sarà tra i miei principali avversari“.
KUBICA? “NON POSSIAMO AVERE PAURA” – Non ci sarà però il polacco Kubica. “La vicenda di Robert mi ha molto scioccato. Alla fine siamo tutti sulla stessa barca. Noi piloti amiamo correre – spiega Vettel -. Dipendiamo dall’adrenalina, dalla competizione, e tutti facciamo qualcosa, al di fuori della pista, per soddisfare questa nostra dipendenza, chi va in moto, chi fa rally. A me piacciono quelli sulla neve. È divertente. È pericoloso. Ma alla fine io non ho paura. Un pilota non può avere paura. La F1 per me è la vita e la mia passione e non posso permettere alla paura di rovinarmela, sarebbe come non vivere. So che c’è il rischio, faccio di tutto per ridurlo, ma poi quando sono in pista non lo considero. Nessuno è stupido in F1, e nessuno pensa di essere immortale… Se ascoltaste le riunioni tra i piloti scoprireste che parliamo spesso di sicurezza, di migliorare i sistemi che garantiscono la nostra incolumità o dei circuiti, se vanno o non vanno bene. Si gioca la nostra vita, lì, quindi cerchiamo di ridurre i rischi. Quanto è pericolosa la F1 nel 2011? Le macchine sono sempre più vicine, si vuole lo spettacolo, il contatto, il sorpasso, si cambiano le regole per cercare tutto questo, ma forse a un certo punto bisogna avere il coraggio di dire basta. Con tutti quei comandi al volante su cui lavorare, a volte è come guidare parlando al telefonino“.