Formula 1, per Kubica 9 ore di intervento. “Tornerò più forte di prima”

È durato ben nove ore l’odierno intervento chirurgico, il secondo in una settimana, su Robert Kubica. Questo nuovo intervento ha interessato il piede, la spalla e la parte anteriore del gomito. “Abbiamo concluso il secondo intervento chirurgico sull’omero che era già stato compromesso in un precedente incidente. Abbiamo sistemato degli innesti ossei e sistemato una lunga placca. Abbiamo effettuato un intervento sulla parte anteriore dell’omero, ma dovremmo ancora intervenire sulla parte posteriore” ha dichiarato il dottor Francesco Lanza primario di ortopedia. Kubica sarà trasferito nel reparto di rianimazione per altri due giorni. Il pilota è stato visitato anche dal primario Igor Rossello, che lo ha operato domenica: “Anche dopo questo secondo intervento la mano di Robert non ha subito traumi, ma anzi ha superato bene anche questa fase. La mano è vascolarizzata e non è gonfia“.

Intanto però, il polacco ha già parlato, rilasciando alla Gazzetta un’intervista esclusiva in cui ha fatto intendere quanto non veda l’ora di ricominciare a guidare e riprendere la preparazione. Muove la mano che era in pericolo: “Le dita funzionano, le sento. Il braccio anche. Ma mi devono operare e solo dopo saprò…“. Robert appare molto lucido, il volto disteso, non ha linee di febbre. La sua vita non è più in pericolo. “Mi spiace per quello che è successo… Non doveva, ma non ricordo nulla. Mi ha spiegato tutto il mio manager Daniele Morelli“. “Sono arrivati i miei dalla Polonia e già ripartiti. Mi spiace tanto per mia mamma, l’ho fatta soffrire…. Ho pochi dolori… mi sedano…dopo l’ultimo intervento comincerà il conto alla rovescia per tornare in pista… Dopo questi incidenti migliori…. mi era accaduto anche nel 2007, dopo il botto in Canada: ci sono capacità e motivazioni che ti vengono fuori, tornerò più forte come guidatore, come testa… Devo tornare quest’anno e il braccio destro lo sento meglio ora di quando venni travolto da un ubriaco 7 anni fa…“. “Anche io mi sono chiesto il perché di correre un rally: è un allenamento duro, severo, per la F.1., aiuta nella concentrazione… Se li rifarò? Vediamo..“. “È stato bello vedere Briatore, una persona eccezionale. Poi sono passati Alonso, Lopez, Petrov, Alesi, Liuzzi: bello, la pista non ti permette mai di vedere il vero volto della gente. Troppi interessi….“.

Intanto Stanislaw Dziwisz, cardinale di Cracovia, farà recapitare al connazionale Robert Kubica una reliquia di papa Giovanni Paolo II perche’ lo aiuti a guarire al meglio e il prima possibile. E’ lo stesso Dziwisz ad annunciarlo all’emittente polacca TVN24: “Giovanni Paolo II era lui stesso uno sportivo e amava lo sport sin da giovane“, ha raccontato il cardinale, ex segretario e amico di Karol Wojtyla.

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