Non mostra alcun dubbio il Presidente della Ferrari Luca di Montezemolo: nonostante il finale amaro di Abu Dhabi, il 2010 resterà comunque una stagione positiva per la Scuderia Ferrari. “Anche se quando si arriva ad un centimetro dal mondiale e si perde c’è molto dispiacere, questa resta una stagione straordinaria” dice il numero uno del Cavallino rampante. “Con tanti anni d’anzianità di servizio in Formula 1 non è certo la prima volta che mi capita di perdere un mondiale all’ultima gara“.
“Ero a Watkins Glen nel 1974 quando Clay Regazzoni si giocava la vittoria con Emerson Fittipaldi così come ero a Jerez nel 1997 e a Suzuka l’anno successivo, quando fu Schumacher a veder svanire l’iride all’ultimo. La volta che mi ha fatto più male è stata il 2008: quando Felipe aveva tagliato il traguardo da campione per poi perdere quel titolo con il orpasso di Hamilton su Glock. Quello che è importante è sapere che, dal 1997 ad oggi, salvo un paio di eccezioni, la Ferrari è sempre là, a combattere: poi si vince e si perde, questa è la legge dello sport, bella e allo stesso tempo, terribile. Mi fa piacere vedere che la squadra è arrabbiata per il risultato, non delusa o depressa. C’è una gran voglia di reagire e di essere pronti per prossima stagione: l’obiettivo sarà di avere sin dall’inizio una macchina in grado di vincere in modo da non dover stare a rincorrere“.
“Nel 2011 ci saranno diverse novità tecniche, dal ritorno del KERS alle nuove gomme Pirelli all’ala posteriore mobile – ha proseguito Montezemolo – Partiamo da una base solida, pensando ad esempio al sistema di recupero dell’energia che, alla fine dello scorso anno, era molto competitivo. Sull’ala posteriore posso dire che spero di iniziare il campionato con totale chiarezza nei regolamenti: non che abbia dubbi ma l’esperienza del 2009 brucia ancora“.
“Sin dalla domenica sera ad Abu Dhabi ho cercato subito di rincuorare i nostri ragazzi che piangevano nel box, spronandoli a guardare subito avanti. La forza della Ferrari è questa: non arrendersi mai. Cambiamenti in squadra? Non è la nostra filosofia, sono anni che portiamo una politica improntata alla stabilità dinamica: qualche aggiustamento è possibile ma senza stravolgimenti. Poi la verità è che se non avessimo sbagliato quel calcio di rigore ad Abu Dhabi oggi i discorsi sarebbero di tutt’altro tono. Abbiamo avuto un Alonso straordinario, in pista e fuori: determinato e convinto, un vero trascinatore. Da Felipe mi aspetto molto l’anno prossimo: sono certo che ritornerà ad essere quello del 2008. Sono molto contento del lavoro che sta portando avanti Stefano Domenicali, con grande capacità, spirito e senso della misura”.