“Se non c’è Monza non c’è la Formula Uno”. È il lapidario e inequivocabile commento espresso dal presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, in occasione della sua visita alla Villa Reale del capoluogo brianzolo, per un convegno intitolato “Brianza Globale” promosso dalla Camera di commercio. “Non si può pensare – ha spiegato Montezemolo – che la Formula Uno possa continuare e vivere senza Monza: il gran premio d’Italia è a Monza, che è un circuito molto importante che ha fatto la storia ed è il passato, il presente e il futuro, e a Monza rimane”. A chi gli ha chiesto anche un commento sul possibile spostamento della competizione a Roma, Montezemolo ha replicato che “il problema non si pone nemmeno”.
Tra l’altro le dichiarazioni rilasciate dal massimo dirigente del Cavallino acquistano un ulteriore rilievo – a conferma dell’intoccabilità della gara brianzola -, se si pensa a ciò che ha dichiarato il presidente della Fia, Jean Todt, che proprio la settimana scorsa si era pronunciato, a sua volta, sulla possibilità di proporre un doppio appuntamento con il Circus in Italia con la F.1, con il probabile ingresso in calendario, forse già dal 2013, del tanto discusso GP di Roma.
Eventualità, questa, che tiene in ansia gli organizzatori del GP di Monza, preoccupati di perdere la loro gara a favore di un circuito nella Capitale, e che ha generato una strisciante guerra, anche politica, fra le amministrazioni delle due città. “Se sono ipotizzabili due GP di F.1 in Italia? Attualmente direi di no – ha detto jean Todt -. Diciamo che in un futuro potrebbero coesistere un GP d’Italia e un GP d’Europa, ma questo dipenderà dal programma e dall’esame delle richieste presentate dal promoter”. Dunque, per il momento l’ipotesi più concreta sembra quella di continuare ad assistere al passaggio delle monoposto in quel di Monza. La Capitale in F1? Pare, allo stato delle cose, l’obiettivo di una strada ancora tutta in salita.