Grazie a Pirelli, lo sport ha avuto una rinfrescante imprevedibilità che ha reso le gare meno scontate e noiose.
Molti piloti e squadre però, hanno lamentato l’incapacità di comprendere gli pneumatici, ma per Pastor Maldonado, che quest’anno ha vinto per la prima volta in carriera a Barcellona, la situazione gioca a favore, in quanto il pilota è in possesso delle competenze per comprendere la piccolissima e difficilissima finestra operativa, entro la quale le gomme danno il meglio di se stesse.
PIRELLI MEGLIO DEL 2011 – Il venezuelano della Williams non ha dubbi. Tra l’anno scorso e quest’anno, il secondo è migliore, perché ha la possibilità di capire meglio il comportamento delle gomme. Pastor ha detto:
Credo di capire le gomme molto bene. Molto meglio rispetto all’anno scorso. Anche se sono diverse per quest’anno, ho un grande feeling. So esattamente cosa fare per lavorare le gomme, come gestire la gara per ottenere una vita più lunga da loro. Sto sempre cercando di migliorare, ma penso che la combinazione tra me, la macchina, e le gomme è giusta per il momento
UN DIFFICILE COMPITO- Quando nel periodo dei test al Mugello, Michael Schumacher fu uno dei più accesi critici dell’enorme incisività delle gomme sulle prestazioni, Rosberg, il compagno di squadra, spiegò che quest’anno sarà premiato chi a porte chiuse, con i fogli e dati in mano, saprà trovare il giusto setup insieme ai suoi ingegneri. Maldonado la pensa allo stesso modo:
Queste gomme stanno lavorando con una piccola finestra di temperatura. Non appena si va leggermente fuori di tale intervallo, non si va da nessuna parte. E’ molto difficile mettere insieme un giro. Non appena si perdono due decimi, è difficile entrare anche nella top 10
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