Tornando alla gara di domenica scorsa a Valencia vinta dal tedesco della Red Bull, Sebastian Vettel, il Gran Premio d’Europa ha offerto diversi spunti interessanti per gli appassionati del mondo delle quattro ruote. Ad esempio, si é visto come per la prima volta quest’anno ha pagato la scelta di insistere sull’utilizzo delle gomme usate piuttosto che anticipare il pit-stop, quando si è dovuto passare dalle Option alle Prime. Esempio lampante il duello fra Fernando Alonso e Mark Webber, con lo spagnolo che questa volta è riuscito a guadagnare oltre un secondo e mezzo nei chilometri in cui aveva ancora le Soft mentre l’australiano aveva appena montato ai box un treno di gomme Medium nuovo.
EFFICENZA AI BOX – L’opera spagnola è stata poi completata dai meccanici Ferrari, che hanno effettuato un pit-stop record in 2,9 secondi (3,2 alla ripartenza).
UN TITOLO COSTRUTTORI DA NON DIMENTICARE – E’ ovvio che chi gode del vantaggio della prima posizione nella pit-lane (o dell’ultima, in base ai circuiti) ha un vantaggio notevole, ma meritato perché ottenuto grazie alla conquista del titolo Costruttori nella stagione precedente. Rimane così a disposizione degli osservatori esterni, solamente un dato oggettivo, ovvero vale a dire il tempo trascorso complessivamente in pit-lane, un parametro comunque influenzabile da eventuali fattori occasionali, come il traffico.
PIANI ALTI IN CLASSIFICA? STRETTISSIMI – Guardando a quanto accaduto domenica nel Gran Premio d’Europa corso sul circuito cittadino di Valencia, la differenza fra i primi tre della classifica finale è di poco più di un secondo: 1.01.151 per Webber, 1.01.778 per Vettel, 1.02.164 per Fernando. Certo, a Maranello c’è la giusta consapevolezza di dover ancora migliorare e di evitare il ripetersi di episodi come ad esempio quello costato quattro secondi a Massa a causa della rottura del dado della ruota posteriore sinistra: in questo caso si è trattato di un problema di affidabilità, non di un errore umano.
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