Lewis Hamilton sembra aver riflettuo sugli errori commessi nell’ultimo Gran Premio di Monaco, partendo dai sorpassi azzardati che hanno scritto la parole fine per le gare di Massa e dell’ottimo Maldonado, per finire alle pesanti dichiarazioni della serata monegasca: “mi puniscono solo perché sono nero”. Parole e comportamenti stigmatizzati da tutti, a partire da Jean Todt. “La scorsa settimana, tornando dal GP ho avuto un po’ di tempo per riflettere sul mio comportamento e sul mio weekend, e penso sia stata semplicemente una brutta giornata. Ho scritto una lettera alla FIA per scusarmi e ho parlato con i piloti (Maldonado e Massa, ndr). Ho sentito fosse una cosa necessaria e la cosa giusta da fare per mettermi tutto alle spalle. Queste sono le corse quando sei competitivo e questa è la categoria regina. Non è facile superare, quindi ogni manovra è dubbia, a volte si ha ragione, a volte no. E’ inevitabile, a volte andrà bene altre no. I commissari stanno facendo un lavoro fantastico, e da quando sono in F1 la situazione è migliorata, ora c’è più coerenza e va molto meglio. Preferirei non andare dai commissari così spesso ma è comunque tutta la vita che finisco nell’ufficio del preside, quindi ci sono abituato e sto tentando di imparare dalle situazione in cui mi metto”. Una lettera cheé molto piaciuta ai tifosi dell’inglesino, accuse invece per il restante mondo di appassionati e tifosi che nelle parole di Hamilton hanno intravisto il chiaro tentativo di “mettere una pezza a colori” e soprattutto evitare una penalizzazione che poteva arrivare fino a sei gare di stop. “Conosco Felipe davvero bene, l’ho conosciuto da quando ero in F3 e forse GP2, ho un buon rapporto con lui, quindi l’ho chiamato e si è calmato ed è stato in grado di capire la posizione. Pastor l’ho visto, lo conosco da molti anni e sta facendo un lavoro fantastico. Era molto veloce a Monaco e non volevo buttare fuori nessuno”. Silenzio invece dai piloti in questione.
Formula 1, Hamilton chiede scusa dopo le follie di Monaco
di 10 Giugno 2011Commenta