Dopo essersi nascosto per tutta la giornata di ieri nelle due sessioni di prove libere del venerdì, oggi è di nuovo davanti a tutti. C’è l’australiano Mark Webber in cima alla lista dei tempi dell’ultima sessione di prove libere del GP del Belgio di questa mattina, che precede le qualifiche in programma alle 14. L’australiano col tempo di 1’46″106 ha messo dietro di sé la McLaren di Lewis Hamilton, staccato di poco più di un decimo, e il compagno di squadra Sebastian Vettel, a conferma che le Red Bull, ieri apparentemente in ombra, sono sempre lì e non intendono mollare la presa.
E anche il quarto posto conquistato da Jenson Button conferma che la McLaren sembra aver ritrovato il giusto smalto per il rush finale di stagione, dimostrando di essere molto più in palla che nelle recenti occasioni. La Ferrari ha trovato il sesto parziale con Fernando Alonso, preceduto dalla sempre positiva Renault di Robert Kubica. Settima l’altra rossa di Felipe Massa. La Force India di Sutil ha confermato le buone impressioni di ieri, centrando l’ottavo tempo. Lontane invece le Mercedes che con Schumi e Rosberg hanno il 14° e il 15° parziale. Liuzzi è 18°, Trulli 19°.
Intanto, anche nella giornata di oggi, ha continuato a montare la polemica intorno alle ali anteriori di Ferrari e Red Bull che sia la McLaren che la Mercedes hanno messo sotto accusa. Da parte del Cavallino ha risposto il direttore tecnico Aldo Costa: “Non ci sono segreti, non c’è niente di strano. Siamo ben all’interno dei parametri – ha detto ai britannici di Autosport – l’elemento può flettersi al massimo di 5 mm sotto un peso di 200 kg. Nelle ultime corse, quando abbiamo eseguito i nostri test con 200 kg, abbiamo avuto una variazione di appena 2-3 mm. Non c’è nulla di strano. Stiamo parlando con la Fia, possiamo produrre qualsiasi prova richiesta. Mettiamo a disposizione ogni dato e la telemetria per aiutare a capire come operiamo sulla monoposto“.