Alla vigilia del Gran Premio del Belgio, tutti gli addetti ai lavori avevano pronosticato come dal circuito di Spa, sarebbe uscito un verdetto importante per il futuro del Mondiale di Formula 1. E come era stato previsto, lo scossone è puntualmente arrivato: Lewis Hamilton e Mark Webber hanno infatti staccato i rivali e hanno dato il là alla prima, importante fuga verso il titolo iridato. La Ferrari ha invece perso l’ennesima occasione per avvicinare i piloti di testa e ora sarà costretta ad inseguire con ancora più fatica rispetto a prima: il quarto posto di Felipe Massa e il ritiro di Fernando Alonso sono quanto di peggio ci si potesse augurare prima della gara. In estrema sintesi sono questi i verdetti del GP del Belgio vinto dall’inglese della McLaren davanti all’australiano della Red Bull e all’ottima Renault di Robert Kubica. Non può certamente consolare il Cavallino il doppio zero fatto registrare da Sebastian Vettel e Jenson Button, anzi, forse non fa altro che aumentare il rammarico. Il GP d’Italia tra due settimane a Monza è forse l’ultima chiamata per sperare nel titolo.
Sin dalla partenza é grande la concitazione tra le vetture in gara. Webber accusa un problema e Hamilton lo infila immediatamente seguito a ruota da Kubica e Button. È un primo giro cruciale per il GP: la pioggia iniziata a cadere nel tratto finale della pista, ha infatti costretto tutti i piloti ad effettuare un “lungo” nel rettilineo che porta alla chicane che immette ai box e al rettilineo d’arrivo. Ne fa le spese, più di tutti, la Ferrari di Alonso, tamponato violentemente da Barrichello, ritiratosi al primo giro del 300° GP della carriera. Per Alonso è una svolta (ovviamente negativa). La sua F10 non è danneggiata, lui può rientrare ai box e decide (anche perché la pioggia era evidente) di montare le intermedie. Scelta che si rivelerà però errata perché di colpo l’acqua non cade più e lo spagnolo è così costretto a rientrare nuovamente ai box per montare le slick. Il successivo disperato tentativo di rimonta si è poi concluso con un testacoda e conseguente ritiro al 38° giro, quando la pioggia, tornata copiosa, lo induce ad un errore in uscita da un curva. Un GP decisamente sfortunato che doveva servire per riavvicinare la testa del campionato. Ma se di colpe Ferrari si può parlare è soprattutto in riferimento alle qualifiche di ieri: trovarsi in mezzo al gruppo al via può infatti costare caro. Anche perché se Alonso non fosse stato tamponato avrebbe proseguito pure lui con le gomme da asciutto: l’azzardo tentato, non riuscito, è stato persino condivisibile.
Non è andata meglio a Sebastian Vettel e Jenson Button, come si diceva all’inizio. Il tedesco è stato infatti l’altro protagonista negativo della corsa, avendo eliminato l’inglese al 16° giro. Una manovra maldestra del tedesco, l’ennesima di questa stagione, costatagli anche una penalità. La sua gara travagliata si è completata con un foratura per un contatto con Liuzzi. Di sicuro il volto scuro di Button a fine gara la diceva lunga: per lui avrebbero potuto essere 18 punti pesantissimi in chiave campionato.
E così là davanti Hamilton si è ritrovato un’autostrada libera che conduceva l’inglese direttamente alla vittoria. Lewis si è anche potuto permettere il lusso di un’escursione nella ghiaia quando negli ultimi 8 giri la pioggia è tornata a flagellare la pista. Aveva 10 secondi di vantaggio e l’errore non gli è costato nulla. Tutti i piloti a quel punto sono corsi ai box per cambiare le gomme. Webber, che ha soffiato il 2° posto a Kubica per un errore del polacco al pit stop, ha saggiamente deciso di portare a casa i 18 punti del secondo posto dietro all’inglese. Adesso il mondiale pare proprio un affare tra loro.