Finché a preoccuparsi di un tracciato sia un esordiente va anche bene, ma se anche alcuni piloti d’esperienza e successo come Raikkonen e Vettel cominciano a storcere il naso, allora c’è qualcosa che non va.
Nell’attesa di scoprire se l’Inghilterra avrà il suo secondo Gran Premio (probabilmente no), ufficialmente il GP britannico rimane quello di Silverstone. Un Gran Premio affascinante e da quest’anno pure innovativo visto sono state apportate delle modifiche rispetto al passato.
Per gli aspetti tecnici rinviamo all’articolo di approfondimento, nel frattempo, ad una settimana dal via, cerchiamo di tastare il polso della situazione. Come dicevamo il più preoccupato attualmente sembra Raikkonen, e non solo perché la sua Lotus quest’anno gli sta creando non pochi grattacapi. Secondo il pilota finlandese il tracciato è diventato più impegnativo rispetto a quando l’aveva lasciato lui tempo fa.
LE PREOCCUPAZIONI DI RAIKKONEN – Nonostante sia uno dei suoi circuiti preferiti
Le condizioni della pista di Silverstone cambiano molto velocemente, il che rende la vettura più difficile da configurare. Fa parte del divertimento della corsa in Inghilterra, almeno tutti i piloti si trovano di fronte alle stesse difficoltà. Ho sempre una buona sensazione prima di andare a Silverstone. E’ un ottimo posto per correre. E poi il Gp di Inghilterra è stato la base per l’inizio della mia carriera internazionale in Renault nel 1999 e 2000. Da allora mi è sempre piaciuto correre qui, forse perchè sono un po’ nostalgico.
Come se non bastasse le condizioni meteo, in particolare vento e pioggia, rendono ancora più complicato guidare su quella pista, ed insomma sembra che Raikkonen voglia mettere le mani avanti. Vettel intanto parla di “magia” del circuito britannico. Una magia che non è stata persa dopo le modifiche, ma il clima ed il fatto che sia diventato più impegnativo rendono la prossima gara un’incognita.
Chi è sicuro di sé, e come poteva essere il contrario, è Michael Schumacher che mette al primo posto tra le difficoltà l’emozione di guidare in un circuito storico, piuttosto che le varie modifiche su una pista che lui ha calcato per decenni, mentre i giovani rampanti cercano di non pensarci e, con l’ingenuità dei vent’anni, pensano di poter raggiungere agevolmente la zona punti. Ne sono certi Perez (che punta direttamente al podio), ma anche Kovalainen che punta sul fatto di “giocare in casa”. Certo, non sempre questo serve, ma l’ultimo Gran Premio di Valencia ha mostrato che ogni tanto a qualcosa vale la scaramanzia.
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