“Francamente credo che questa polemica sia del tutto inutile e che si stia sfiorando il ridicolo nel sostenere che il colore rosso o un elemento grafico che riproduce un codice a barre, possano indurre la gente a fumare“. Con queste parole, il presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, ha voluto commentare sul sito ufficiale della Ferrari, le affermazioni dei giorni scorsi, secondo cui la livrea della Ferrari F-10, sarebbe stata pensato in quel modo, per fare pubblicità subliminale ai prodotti della Philip Morris.
“In un momento in cui, sull’altra riva dell’Atlantico c’è chi si sta battendo per un sistema sanitario più equo, nella vecchia Europa ci sono presunti esperti che si lambiccano con teorie prive di basi scientifiche: penso che ci siano cose più importanti a cui pensare piuttosto che un codice a barre. Meglio quindi non perdere altro tempo nel replicare a sciocchezze come queste e a chi, in maniera strumentale, le vuole alimentare“, ha chiuso Montezemolo.
La “fantomatica” notizia, risale allo scorso 29 aprile. Secondo il quotidiano inglese londinese “The Times”, alcuni “eminenti specialisti” avrebbero puntato il dito contro i loghi “mascherati” utilizzati dalla scuderia Ferrari. Le norme dell’Unione Europea infatti vietano la pubblicità delle sigarette nei Gp. La Ferrari, che ricordiamo è sponsorizzata dalla Philip Morris, durante i gran premi, sostituisce il marchio del partner con una specie di codice a barre rosso e nero, che campeggia visibile sulle monoposto e sulle tute di entrambi i piloti.
Secondo un portavoce della Commissario alla Salute pubblica dell’Ue, questa scelta grafica, spingerebbe inconsciamente gli spettatori a ricordare un pacchetto di sigarette Marlboro e violando in questo modo le norme che vietano la pubblicità del tabacco negli eventi sportivi. Il prossimo weekend è in programma il Gp di Spagna a Barcellona, e il portavoce del Commissario alla Salute pubblica, avrebbe tra l’altro già sollecitato addirittura un intervento del governo spagnolo, per verificare un’eventuale violazione da parte della Philip Morris.